CXLVII. Come un uomo che volea uccidere il porco fu deriso

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Poggio Bracciolini - Facezie di Poggio Fiorentino (1438-1452)
Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
CXLVII. Come un uomo che volea uccidere il porco fu deriso
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CXLVII

Come un uomo che volea uccidere il porco

fu deriso.


Era costume una volta, in un borgo del Picentino, che, quando alcuno all’inverno ammazzava il maiale, invitasse i vicini a cena. Un tale, al fine di evitar quella spesa, consultò un compare. E questo gli disse: “Di’, domani, che questa notte t’han rubato il porco.” E quella notte, di fatti, mentre l'altro non sospettava d’alcuna cosa, gli rubò il porco. Alla mattina, quando vide che gli mancava la bestia, andò dal compare lamentando con alte grida che glie lo avessero rubato. E l’altro: “Tu dici bene, compare; è così che io ti ho insegnato di dire.” E per quanto l’altro ripetute volte [p. 100 modifica]e per tutti gli Dei giurasse che quel che diceva era vero: “Fai bene, l’altro diceva, e secondo il consiglio che ti diedi.” E siccome l’altro ripeteva il giuramento: “Io ti dissi prima che tu dovevi parlare in questa guisa; ed io ti diedi buon consiglio.” Finalmente il pover’uomo se ne andò deluso.