Favole (Fedro)/Libro terzo/XIV - Esopo che giuoca

Libro terzo: XIV - Esopo che giuoca

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Fedro - Favole (I secolo)
Traduzione dal latino di Giovanni Grisostomo Trombelli (1797)
Libro terzo: XIV - Esopo che giuoca
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FAVOLA   XIV.

Esopo che giuoca.

VIsto, che in mezzo de’ fanciulli Esopo
     A le noci giuocava, un Ateniese
     Fermossi, e l’ebbe come sciocco a scherno.
     Se n’avvide il buon vecchio, che potea
     5Anzi che esser deriso, altri deridere:
     E un arco teso in mezzo a la via posto,
     Che cosa disse ho fatto, o ser saputo?
     Il Popolo s’affolla. Il derisore
     Pensa, e ripensa in van, e in van s’affanna.
     10Tal che confessa al fin, che nol comprende.

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     Esopo vincitor: Se l’arco teso,
     Terrai sempre, sarà ben tosto infranto;
     Ma se il rallenti, fia che forza acquisti.
          * Così la stanca mente abbia ristoro,
     Onde a’ gravi pensier’ più sciolta rieda.15