Esempi di generosità proposti al popolo italiano/Dolcezza del perdono/XI

Dolcezza del perdono - XI

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[p. 23 modifica]Ruben, allora il fratello maggiore, parlò e disse: «Non ve lo diss’io quel giorno? - Non vogliate far male al giovanetto. - E non deste retta. Ecco che ora del sangue suo, c’è richiesto ragione». Eglino non sapevano che Giuseppe intendeva tutti i loro discorsi, perch’egli, come uomo egiziano pretto, parlava con loro per mezzo d’interprete. All’intendere quelle parole, Giuseppe non potè tenere le lagrime, e si trasse in disparte, e pianse. Poi ritornato, prese Simeone, e in loro presenza lo fece legare. Ma insieme impose ai serventi che facessero empire le sacca di grano, e il denaro speso da’ fratelli mettessero ne’ sacchi di ciascun de’ fratelli, e gli dessero il bisognevole per il viaggio. E così fecero. E quelli caricarono il grano sugli asini, e si partirono molto dolenti. Giunti a un’osteria, l’un di loro aperse un de’ sacchi, per dar da mangiare alla bestia; ecco in cima del sacco ritrova il denaro. Disse a’ fratelli: «Mi han reso il mio danaro. Eccolo qui nel sacco». N’erano tutti stupefatti e turbati; e dicevano tra loro: «Che è questo che Dio dispone di noi?». Quanto lunga gli paresse la via, non è a dire, con quel rammarico del fratello, e con quel buio nella mente: ma tuttavia temevano il momento del dover giungere innanzi al padre, e raccontargli le cose. [p. 24 modifica]accaduto, dicendo le parole dure, sentite da quel signore, e come tenuti per spie, e essi scolpatisi, e detto ch’erano dodici fratelli, uno a casa, uno morto; e come Simeone rimasto, perchè quel signore, in prova del vero, voleva vedere con gli occhi suoi Beniamino, che allora riavrebbero Simeone, e potrebbero comprare quanto grano bisogna. Or quando i fratelli andarono per vuotare le sacca, ecco che ciascuno di loro ritrovò il suo denaro, e quanto ne rimanessero turbati, potete credere. Il padre disse: «Voi mi fate restare senza figliuoli. Ecco, Giuseppe non è più vivo: Simeone è prigione; e adesso mi porterete via Beniamino. Tutti questi dolori cadono sopra di me». Ruben rispose al padre, come il maggiore: «Padre mio, se non vi riconduco Beniamino, ch’i perda i miei tutti e due figliuoli. Affidatelo a me; e io ve lo renderò senza fallo». Ma Giacobbe diceva: «No, non voglio che se ne vada con voi Beniamino. Giuseppe è morto: se qualcosa accade a Beniamino nel paese che andate, voi trarrete la mia canizie dolorosa, desolata, al sepolcro».