Pagina:Tommaseo - Esempi di generosità proposti al popolo italiano, Milano, Agnelli, 1868.djvu/36

accaduto, dicendo le parole dure, sentite da quel signore, e come tenuti per spie, e essi scolpatisi, e detto ch’erano dodici fratelli, uno a casa, uno morto; e come Simeone rimasto, perchè quel signore, in prova del vero, voleva vedere con gli occhi suoi Beniamino, che allora riavrebbero Simeone, e potrebbero comprare quanto grano bisogna. Or quando i fratelli andarono per vuotare le sacca, ecco che ciascuno di loro ritrovò il suo denaro, e quanto ne rimanessero turbati, potete credere. Il padre disse: «Voi mi fate restare senza figliuoli. Ecco, Giuseppe non è più vivo: Simeone è prigione; e adesso mi porterete via Beniamino. Tutti questi dolori cadono sopra di me». Ruben rispose al padre, come il maggiore: «Padre mio, se non vi riconduco Beniamino, ch’i perda i miei tutti e due figliuoli. Affidatelo a me; e io ve lo renderò senza fallo». Ma Giacobbe diceva: «No, non voglio che se ne vada con voi Beniamino. Giuseppe è morto: se qualcosa accade a Beniamino nel paese che andate, voi trarrete la mia canizie dolorosa, desolata, al sepolcro».


Intanto la fame si faceva d’ogn’intorno sempre più minacciosa. Quando fu consumato il grano portato d’Egitto, Giacobbe disse a’ figliuoli: «Tornate, e comprateci un poco di pane». Giuda rispose, quegli appunto che avevo proposto di vendere il fratello Giuseppe: «Quell’uomo ci protestò e giurò: - Se non mi conducete il fratel più giovane, non verrete dinnanzi a me. - Dunque se voi volete, padre, mandarlo con noi, e noi andremo, e compreremo il bisogno. Ma se non volete questo, inutile che ci andiamo.