Er testamento der pasqualino

Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura Er testamento der pasqualino Intestazione 17 gennaio 2025 75% Da definire

La risposta de Monziggnore Li Vicarj
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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ER TESTAMENTO DER PASQUALINO.1

     Torzetto,2 l’ortolano a li Serpenti,3
Prometteva oggni sempre ar zu’ Curato
Ch’a la su’ morte j’averìa lassato
Cinquanta scudi e ccert’antr’4ingredienti.

     Quanto, un bèr giorno, lui casc’ammalato;
E ccurreveno ggià cquinisci5 o vventi
Tra pparenti e pparenti de parenti
A mmostrajje6 un amore indemoniato.7

     Ècchete8 che sse venne all’ojjo-santo;
E ’r Curato je disse in ne l’ontallo:9
“Ricordateve, fijjo, de quer tanto...„

     Torzetto allora uprì ddu’ lanternoni,10
E jj’arispose vispo com’un gallo:
“Óggne óggne,11 e nnu’ mme róppe12 li c.......„

6 aprile 1834.

Note

  1. Pasqualino è chi si comunica la sola Pasqua.
  2. [Soprannome, da torzo, torso, torsolo.]
  3. Contrada di Roma nel Rione Monti.
  4. Altri.
  5. Quindici.
  6. Mostrargli.
  7. Ardentissimo.
  8. Eccoti.
  9. Nell’ontarlo: nell’ugnerlo.
  10. Lanternoni, per “occhi spalancati.„
  11. Ungi, ungi.
  12. Non mi rompere.