Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura Li Vicarj Intestazione 17 gennaio 2025 75% Da definire

Er testamento der pasqualino Le scramazzione de li ggiacubbini
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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LI VICARJ.

     Cqua cc’è un Vicario de Ddio nipotente:1
C’è un Vicario,2 vicario der vicario:
E pper urtimo c’è un Vicereggente3
Vicario der vicario der vicario.

     Ste distinzione cqui ttièttel’a mmente,
Pe’ nnun sbajjà vvicario co’ vvicario:
Ché una cosa è vvicario solamente,
Antra cosa è vvicario de vicario.

     Ccusì er primo commanna sur ziconno,4
Er ziconno sur terzo, e ttutti poi
Commanneno su ttutto er mappamonno.

     Tira adesso le somme come vòi,
Smovi er pancotto, e ttroverai ner fonno
Che cchi ubbidissce semo sempre noi.5

6 aprile 1834.

Note

  1. Onnipotente.
  2. Il Cardinal Vicario.
  3. Monsignor Vicegerente.
  4. Secondo.
  5. [Ricorda il sonetto del Berni: “Ser Cecco non può star senza la Corte,„ e l’altro del Giusti, scritto nel 1849: “Una volta il vocabolo Tedeschi.„]