La risposta de Monziggnore (1834)

Giuseppe Gioachino Belli

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La scéna de Bbardassarre Er testamento der pasqualino
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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LA RISPOSTA DE MONZIGGNORE.

     Io je disse1 accusì: “Ccellenza mia,
So’2 ito a cchiede3 pane a ttanta ggente,
Che, ccreda in Gesucristo, propiamente
So’ ar punto de cascà in ne l’angonia.„4

     E llui, quel’animaccia de Turchia,
Sai cosa fesce pe nnun damme5 ggnente?
Pijjò, ccane, er bellissimo spediente
De fàcce6 l’inquietato e ccurre7 via.

     Eh, Cchecco mio? te la saressi cresa8
Una bbarbaria uguale de sta sorte?
Da un Prelato! A la porta d’una Cchiesa!

     Sémo arrivati a un tempo, che la Corte
Der Vicario de Ddio se chiama offesa
Dar libberà un fratello da la morte!

6 aprile 1834

Note

  1. Dissi.
  2. Sono.
  3. Chiedere.
  4. Agonia.
  5. Darmi.
  6. Farci.
  7. Correre.
  8. Saresti creduta.