Er momoriale pe' la dota

Giuseppe Gioachino Belli

1835 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura Er momoriale pe' la dota Intestazione 5 luglio 2024 75% Da definire

La bbocca der Cardinale novo L'uscelletti de razza
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

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ER MOMORIALE PE’ LA DOTA.

     Er chìrico, llì bbell’ e in zagristia,1
M’ha stampato in du’ bbòtte un momoriale,
Da presentasse2 ar cardinal Canale,3
Pe’ cchiedeje4 una dota per Lluscìa.

     Ma adesso come fo? Sto cardinale
Dove diavolo sta? Ppe’ pparte mia,
Nun ho ssaputo mai chi bbestia sia:
Nu’ lo conosco né in bene né in male.

     Tu cche sservi Palazzo,5 e cche ne sai
Vita, mort’ e mmiracoli de tutti,
Perché nun me lo porti e jje lo dài?

     Che mmale vorà èsse? de fà ccecca?6
De restacce Martino7 e a ddenti assciutti?
Ma a fforza de bbajà,8 ttanto9 se lecca.10

30 aprile 1835.

Note

  1. [Lì proprio in sagrestia.]
  2. Presentarsi.
  3. [Il cardinal Francesco Canali, nato a Perugia nel 1764, e morto a Roma l’11 aprile 1835, cioè diciannove giorni prima che il Belli scrivesse questo sonetto.]
  4. Per chiedergli.
  5. [Detto così assolutamente, s’intende sempre quello del Papa.]
  6. Far cecca: dare in fallo.
  7. Restarci deluso.
  8. [Di abbaiare.]
  9. Tanto, in senso di “sempre poi, ad ogni modo poi.„
  10. Si lecca: si raccapezza qualche cosa.