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Sonetti del 1835 195

ER MOMORIALE PE’ LA DOTA.

     Er chìrico, llì bbell’ e in zagristia,1
M’ha stampato in du’ bbòtte un momoriale,
Da presentasse2 ar cardinal Canale,3
Pe’ cchiedeje4 una dota per Lluscìa.

     Ma adesso come fo? Sto cardinale
Dove diavolo sta? Ppe’ pparte mia,
Nun ho ssaputo mai chi bbestia sia:
Nu’ lo conosco né in bene né in male.

     Tu cche sservi Palazzo,5 e cche ne sai
Vita, mort’ e mmiracoli de tutti,
Perché nun me lo porti e jje lo dài?

     Che mmale vorà èsse? de fà ccecca?6
De restacce Martino7 e a ddenti assciutti?
Ma a fforza de bbajà,8 ttanto9 se lecca.10

30 aprile 1835.

  1. [Lì proprio in sagrestia.]
  2. Presentarsi.
  3. [Il cardinal Francesco Canali, nato a Perugia nel 1764, e morto a Roma l’11 aprile 1835, cioè diciannove giorni prima che il Belli scrivesse questo sonetto.]
  4. Per chiedergli.
  5. [Detto così assolutamente, s’intende sempre quello del Papa.]
  6. Far cecca: dare in fallo.
  7. Restarci deluso.
  8. [Di abbaiare.]
  9. Tanto, in senso di “sempre poi, ad ogni modo poi.„
  10. Si lecca: si raccapezza qualche cosa.