Er madrimonio sicuro

Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi VI.djvu sonetti letteratura Er madrimonio sicuro Intestazione 26 novembre 2024 75% Da definire

La zitella La Ronza
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

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ER MADRIMOMIO SICURO.1

     Tu nun capisco indóv’abbi la testa.
Hai tanta fernesìa2 de fàtte3 spósa,
E nun zai che cqui a Rroma nun c’è ccosa
Che ssii cosa più ffascile de questa.

     Vòi marito? E tu àrzete4 la vesta,
Pijjete in corpo una zeppa-bbrodosa,5
Eppoi va’ ddar curato, e ddijje,6 Rosa:
“Padre,7 ajjutate una zitella onesta.„

     Er prete te dirà: “Cche ccos’è stato?„
Tu allora piaggne,8 e ddijje: “Un traditore
De l’innoscenza mia m’ha ingravidato.„

     E cqui accusa qualunque che tte cricca;9
Ma abbada,10 pe’ rriusscìnne11 con onore,
D’accusà ssempre una perzona ricca.

14 gennaio 1834.

Note

  1. [V. in questo volume la nota 11 a pag. 2-8, e la nota 1 a pag. 238-39.]
  2. Frenesia.
  3. Di farti.
  4. Àlzati.
  5. Vedine il significato nel Son...
  6. Digli.
  7. [Ho già avvertito che a Roma, e forse anche altrove, si dà a tutti i curati indistintamente il titolo di padre, forse perchè una gran parte di essi son frati.]
  8. Piagni.
  9. Qualunque ti cricca: qualunque tu voglia.
  10. Bada.
  11. Riescirne.