Er Zanto re Ddàvide
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847
ER ZANTO RE DDÀVIDE.
Chi vvò ssapé er re Ddavide chi ffu,
Fu er Casamia1 der tempo de Novè,2
Che pparlava co’ Ddio a ttu pper tu,
E bbeveva ppiù vvino che ccaffè.
Chi ppoi cuarch’antra cosa vò ssapé,
Vadi a ssentì la predica ar Gesù,3
E imparerà che pprima d’èsse re,
Era un carciofolà4 dder re Esaù.5
E a cchi nun basta de sapé ssin qui,
E cuarch’antra cosetta vò imparà
Legghi la Bbibbia, si la pò ccapì;
E imparerà ch’er re ccarciofolà,
Dar zabbito inzinent’ ar venardì,
Je piasceva un tantino de fr...
Roma, 11 gennaio 1833.
Note
- ↑ Il Casamia, nome di un astrologo, e insieme di un di lui almanacco, regolatore de’ romani pronostici.
- ↑ Noè.
- ↑ Nella chiesa del Gesù i fratelli del Loiola spiegano ogni domenica dopo vespro la Sacra Bibbia.
- ↑ I carciofolà sono cantori e suonatori d’arpa, specie di bardi girovaghi, nativi per lo più degli Abruzzi, così chiamati dalla stessa parola che un tempo terminava, quasi intercalare, le loro stroffe d’amore. Oggi sonosi alquanto più raffinati. Suonano anche il violino, che sostengono avanti il ventre, col manico in su, e la parte sonora in giù.
- ↑ Saul.