Li preti maschi

by Giuseppe Gioachino Belli

Giuseppe Gioachino Belli

1833 Indice:Sonetti romaneschi VI.djvu sonetti letteratura Li preti maschi Intestazione 22 settembre 2024 75% Da definire

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Li preti maschi

Giuseppe Gioachino Belli

1833

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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

LI PRETI MASCHI.

     Tante bardorie¹ e ttanti priscipizzi
Pe’ vvia ch’oggni du’ preti un paro fó...!
Tutti li mappalà,² ttutte le bbòtte
4A sti poveri còfeni³ a ttre ppizzi:⁴

     Cuann’è un vizzio er fr..à, bbrutte marmotte,
Dateme un omo che nnun abbi vizzi:
Diteme cuale c.... nun z’addrizzi,
8Fra ttanto pipinaro⁵ de miggnotte.

     Doppo che Iddio lo sa cquanto fatica,
Ha dda invidiasse⁶ ar prete, poverello,
11Cuer boccon de conforto d’un’amica?!

     No: ssi vvoleva Iddio dajje⁷ er cappello
A lluminetto, e llevajje la fi..,
14L’averebbe creato senz’u.......

Roma, 11 gennaio 1833.

Note

1. Strepiti.
2. Imprecazioni.
3. [Cofani]: cappelli.
4. [A tre punte. E còfeno a ttre pizzi, per “prete,„ è modo comunissimo.]
5. Moltitudine densa; semenzaio; quasi il pépinière de’ Francesi.
6. Invidiarsi.
7. Dargli: dar loro.