Epistole (Caterina da Siena)/Lettera 69
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i67 AL CONVENTO DEMONACI DI PASSIGNANO DI VALL’OMBROSA (J).
I. Gli esorta ad esser fiori odoriferi nel giardino della religione, e non fiori puzzolenti, quali sono i religiosi dediti al vizio, alle vanita ed.ni piaceri del mondo.
II. DelPosscn.inza deU’Ordìne con cui vigono i veri religiosi, e speci ilinente dei tre voti, cioè d’obedienza, povertà volou(aria e coutlnenza.
IU. Della conversazione della croce cbe essi tengono; dell" amore di Cristo, della vigilia e dell orazione io cui s esercitano, con che esorta i delti monaci ad acquistare la perfezione cbe ricerca il loro stalo religioso.
Al nome di Jesù Cristo crocifissodi Maria dolce.
I. Ìlarissimi fratelli e figliuoli in Cristo dolce Jesù.
vanità nasce
- i68.
della parie sensitiva che vuole ribellare ab suo Creatore col giogo suo della sua volontà, il rompe, cioè
mansueto, e tollegli la vana fede della speranza delle cose transitorie, e dagli fede viva e speranza vera!
si confida nell’ uomo, e però pone la sua speranza e fede in Dio, e nelle vere e reali virtù; perocché la virtù è ricchezza dell anima, onore, gaudio, riposo e perfetta consolazione: e però cerca il vero religioso di fornire la casa dell’anima sua, e giusta il suo potere spregia ciò che è contrai io alla virtù, ed ama tutto quello che nel fa venire; e però è tanto amatore delle pene, delle ingiurie, scherni e villanie, perocché vede bene che questa è quella cosa che prova l’uomo, e fallo venne a virtù. Così dunque vedete, che per amore della vera ricchezza, spregia la vana ricchezza, e cerca povertà, e fassela sposa peramore di Cristo crocifisso, che tutta la vita sua non fu altro che povertà, nascendo, vivendo e morendo, non ebbe luogo dove riposare il capo suo; conciossiacosaché fusse Dio somma ed eterna ricchezza, nondimeno come regola nostra elesse, ed amò la povertà per insegnare a noi ignoranti miserabili. A mano, a mano seguita l’altro della vera continenzia, perocché colui che è umile ed obedienlé, ed ha spregiato la ricchezza ed il mondo con tutte le delizie sue, è fatto amatore della povertà e della viltà, e dilettasi della conversazione della cella e della santa orazione, e fatto subito continente, che non tanto che egli s’involla nel loto della carnalità attualmente, ma il pensiero gli verrà a tedio, e correggerà sè medesimo, e fugge tutte le cagioni e le vie, le quali gli potessero tollere la ricchezza dcllj continenzia, e della purità del cuore, e stregne ed ama
- 7° quello che gli’l conserva, e perocché vede che la conversazione de’ cattivi e dissoluti gli è molto nociva,
la conversazione ed amistà delle femmine, però le fugge come serpenti velenosi.
» IU. Piglia e studiasi di pigliare la conversazione «Iella santissima croce, e con tutti quelli servi di Dio che sono amatori di Cristo crocifisso, della vigilia e della orazione, non se ne sazia nè stanca mai, perocché vede che ella è quella madre che ci dona il latte della divina dolcezza, e notrica al petto suo i figliuoli delle virtù, e per tanto se ne diletta. Ella fa unire 1 anima con Dio, ella l’adorna di purità, e donali perfetta sapienzia di vero cognoscimento di sè, e della bontà di Dio in sè; e brevemente, carissimi figliuoli, tutti i tesori ed i diletti che può avere un’ anima in questa vita, truova nella santissima orazione. Or questi cotali sono fiori odoriferi, che gittano odore nel cospetto di Dio nella natura angelica e dinanzi agli uomini. E per.» io vi prego per amore di Cristo crocifisso, che se per infino al dì d’oggi fusle stati il contario, che voi vi poniate fine e termine: fate ragione d’essere novieji che testé di nuovo con grande reverenzia entraste a osservare la santa religione; poiché Dio v’ha fatti degni d’essere nello stalo angelico, non vogliate ponervi a stato umano, perocché nello stato umano stanno i secolari che sono chiamati allo stato comune; ma voi seie nello sialo perfetto, e non essendo perfetti non sareste in stato umano: ma peggio che in stato d’animali bruii. Orsù, figliuoli, bagnatevi nel sangue di Cristo crocifisso, il quale fortificherà l’anima, e torravvi ogni debilezza; conversale in cella, dilettatevi del coro, siale obedienli e fuggite la conversazione, studiate all’ orazione ed alla vigilia. Altro non dico.
Permanete nella santà e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore.
/ Annotazione nlla Lettera 6U.
(A) Dicendosi all’ uso d’ oggi contento quella abitazione di religiosi, i quali prendono il titolo di frati, sì dovrebbe leggere djonistcro di Passionano, e non contento, dandosi quel nome a’Iuogbi abitati da’monaci, quali sono que. di Passignano, cbe seguono l’iustituto di Vallombrosa. E vero però, cbe gli scrittori più antichi non molto badarono a questa differenza, ond* è cbe trovanti appo diversi autori i conventi cangiati in mouisterj, ed i inonisterj iu conventi.