Epistolario di Renato Serra/Al fratello Nino - 2 maggio 1905
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Roma, 2 maggio 1905.
Mio caro Nino,
non so se questa mia ti troverà ancora in casa; in ogni modo se non sei ancora partito per Bologna ti porterà i miei saluti. Io sto molto benino; non troppo da dover temere d’uscir troppo presto, abbastanza da godermi i giardini del Celio1 e i piaceri tranquilli dell’Ospedale. Aspetto oggi notizie vostre; del resto da quanto ho capito più d’una cartolina o lettera, mia e vostra, deve essere andata perduta nei giorni passati. Pazienza! Ma quello invece di cui non mi so ancora dar pace si è di non aver potuto assistere nè meno a una delle sedute del Congr. di Psicologia che s’è tenuto qui la scorsa settimana. Pensa che l’ultimo giorno è stato occupato quasi tutto da un discorso di William James! E io che per veder il muso di quest’uomo avrei fatto cinquanta kmetri a piedi - essendo a Roma non ho potuto nè meno dargli un’occhiata, solo perchè portavo questi abiti maledetti in dosso.
Tanti baci al papà e alla mamma; a te auguri di buon viaggio, buon divertimento e più buono studio, e un abbraccio di cuore dal tuo.
Note
- ↑ L’ospedale militare del Celio, dove era ricoverato per malattia.