Eo so ben la casón, per che non mòre
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Questo testo fa parte della raccolta XX. Messer Niccolò Rosso
LIV
Contro i cattivi reggitori della sua cittá.
Eo so ben la casón, per che non mòre
quigli, che rezeno questa cittade:
ch’eo ho veduto dir molte fiade,
4quanto che l’om è mazor peccatore,
micidáro, scarano e traditore
perverso, senz’alcuna caritade,
Cristo gli lassa vita e sanitade,
8sperando che él torni nel suo amore.
Dunque, costoro, che tal detto adempie
e fanno del Comune una spelunca
11de ladroni cum le lor opere empie,
et hanno a la rasón la testa tronca,
sono sazi, secundo il parer meo:
14ch’igli viviran piti, che Butadeo.