3|4 Similmente adimandiamo, che ci sia concesso tutti li angolo retti esser fra loro equali.
Il Tradottore.
In questa quarta petitione anchor l’autthor dimanda che gli sia concesso che tutti li angoli retti siano fra loro equali, laqual petitione a ciascun principiante, che non habbia alquanto pratticato l’angolo retto parerà alquanto oscura da concedere; ma quelli liquali ogni giorno maneggiano la squadra, non negaranno che una squadra grande non sia bona per giustar una piccola, perche l’angolo retto non fa mutatione per la longhezza, ne per la cortezza delle due linee che constituiscono, come essempligratia, sia l’angolo .a.b.c. retto, e similemte l’angolo .d.e.f. ma contenuto da molto minor linee dell’angolo .a.b.c. come si uede designato hor dico che l’angolo.d.e.f. quantunque sia contenuto da minor linee di quello, che è l’angolo .a.b.c. è equale al detto angolo .a.b.c. cioè chi ponesse l’angolo .e. sopra l’angolo .b. giustando la lineetta .e.d. sopra la linea .a.b. dico che l’altra lineetta .e.f. si giusterà da se medesima sopra l’altra linea .c.b. e .d.e.f. si giusterà, ouer equaliera attorno attorno con l’angolo .a.b.c. & consequentemente, inquanto all’angolo seranno equali, perche se ben le linee .a. b. & .b.c. son maggior delle linee .d.c. & .f.e. tamen quella applicatione non diretta delle due linee grandi, e simile et equale a quella delle due piccole, e questo[p. 17rmodifica]è quello che bisogna conceder, perche non si potria dimostrar tal cosa, saluo che al senso, cioè con la esperientia in materia.