Del modo dello innamorare.
El modo con che gl’amanti patischino mal d’occhio abbiamo di sopra decto assai se alle cose decte questa aggiugneremo: che e mortali allora maxime pigliano mal d’occhio, quando frequentemente e fiso, dirizzando lo occhio loro all’occhio d’altri, congiungono e lumi co’ lumi, e miserabilmente per quelli si beono l’amore. L’occhio è tutta la cagione e origine di questa malattia, come cantò Museo, in modo che se alcuna persona abbia gli occhi grati, benché non sia negli altri membri bene composto, nondimeno constrigne chi vi bada a innamorarsi. La persona che è pe ’l contrario modo disposta invita più tosto ad una moderata benivolentia che allo amore. La consonantia degli altri membri oltre agli occhi non è propria cagione, ma è occasione di tale malitia, perché tale compositione invita colui che di lunge vede che più accosto venga, e poi che di propinquo guata lo tiene a bada in tale aspecto, e mentre che bada solo el riscontro degli occhi è quello che dà ferita. Ma all’amore moderato, el quale è di divinità partefice, del quale in questo convivio comunemente si tracta, non solamente l’occhio ma etiandio la concordia e giocondità di tutte le parti come cagione concorre.