Educazione del baco da seta/Capitolo II/Articolo IV

Articolo 4. Effetti della ventilazione

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articolo quarto


Effetti della Ventilazione.


Un altra pratica che procede di pari passò colla prima, cioè coll’abbassamento di temperatura dell’avanzare di età del Baco da Seta, è la ventilazione che procurasi d’aumentare coll’aprire le finestre e gli sfogatoi; col gettar acqua sul pavimento onde promovere una corrente d’aria mediante l’evaporazione coi ventilatori; colle bigattiere mobili, e colla viva fiamma.

Questa operazione quando non sia richiesta da condizioni speciali — come sarebbe per rimediare a cattivi odori od a soverchio fumo dei locali — , abbassando la temperatura dell’ambiente potrà riuscir di danno per le ragioni adotte nel precedente articolo. Ora adunque ci resterebbe solo a vedere se questa pratica possa tornare utile al baco, riguardata come semplice rinnovamento d’aria. Per ciò bisognerebbe da prima stabilire se la respirazione dell’insetto richiegga questo rinnovamento, oppure in altri termini se il baco richieda una quantità d’ossigeno proporzionatamente pari a quella dell’uomo [p. 28 modifica]perchè venga mantenuta la sua respirazione. Ma osservando la serie degli esseri animati, vediamo non abbisognar tutti della stessa proporzione d’ossigeno per la respirazione, ma che anzi quanto più scostasi dal tipo più perfetto un tal bisogno diminuisce; di questo si potrebbe avere una prova anche osservando gli animali fossili; i quali quanto più si scostano dagli strati più antichi della terra e progrediscono in perfezione organica, pare che abbiano provato sempre maggiore il bisogno dell’ossigeno; fors’anche perchè nei primordi dell’organizzazione sulla terra la quantità del gas acido carbonico atmosferico fosse proporzionatamente maggiore, come è opinione di molti geologi, quindi gli animali più perfetti rappresentarono la diminuzione di quel gas impiegato nella vegetazione, e l’aumento successivo dell’ossigeno reso libero dai vegetali. Ed anche oggidì abbiamo la prova della tolleranza di una diversa proporzione dei componenti atmosferici nei vari animali, vedendone alcuni sopportare una maggior quantità d’azoto; ricercando essi i luoghi ove siavi decomposizione di materia organica animale, ed altri vivere ove sviluppasi gas acido carbonico per fermentazioni vegetali. [p. 29 modifica]

Ora il baco da seta, come appartenente alla classe degli insetti, deve naturalmente aver bisogno d’una minor proporzione d’ossigeno che non gli altri animali a lui superiori. A questo s’aggiunge poi l’osservazione pratica che, innocua e spesso vantaggiosa ai bachi riesce la combustione di sostanze vegetali nei locali spandendovi molto carbonio a dispendio anche di parte del loro ossigeno 1; che se il fumo fosse nocivo alla salute dei bachi, ben pochi se ne salverebbero, trovandosi frequentissimamente i locali così pieni di esso che l’uomo a mala pena entro vi regge, mentre i bachi al contrario meglio mangiano e si mantengono; che la loro riuscita è spesso migliore nei locali piccoli e poco ventilati; che a pari circostanze è migliore la condizione dei bachi de’ graticci superiori, i quali più [p. 30 modifica]presto maturano e filano bozzoli migliori, quantunque ivi l’aria sia più calda e meno cangiata di quella de’ graticci inferiori; che i venti freddi prolungano la durata all’educazione de’ bachi; che quelle porzioni di bigattaja, che più risentono l’impressione d’una corrente d’aria sono le più tarde e di esito meno felice2; da tutto il complesso delle suddette osservazioni potrebbesi quasi con certezza asserire che il baco non abbisogna di molto ossigeno, e tollera anzi ben più che l’uomo una maggior proporzione di un altro elemento atmosferico, il gas acido carbonico; e che ciò essendo, la ventilazione, oltre al diminuire la temperatura del locale, non farebbe che rinnovare una quantità inutile di ossigeno.



Note

  1. Dal riassunto delle opere Chinesi sull’educazione del baco da seta, pubblicato dal Mogni, dicesi usar essi riscaldare il locale destinato pei bachi, praticando in esso una buca ove ponesi il combustibile ad ardere lentamente, chiudendolo previamente con gran cautela e quivi adunque la combustione si farà a spese dell’ossigeno dell’ambiente, il quale resterà sovra carico di carbonio. Ivi pure accennato è l’uso di far passare del fuoco sopra i graticci prima di dar il cibo ai bachi, onde dopo meglio l’appetiscano.
  2. I chinesi ritengono che un improvviso soffio d’aria farebbe perire rossi o bianchi i preziosi insetti. Mogni.