Edizione completa degli scritti di Agricoltura, Arti e Commercio/Lettera V

Lettera V

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LETTERA V.



Le manifatture della seta furono, Illastrissimi Signori, le prime arti novelle, che nacquero in Italia1; dappoichè per molti secoli i barbari di tante varie nazioni inondandola, e colle armi per ogni lato trascorrendo estinsero tutte le antiche2, e tuttavia furono sufficienti le nuove a rifondere nel seno dell’Italia nuove perenni ricchezze, e ad aumentare la fortuna di molti.

Primi di tutti gl’Italiani ne profittarono i Lucchesi3, i quali trassero da queste continue ed abbondanti ricchezze, a tal che varie famiglie di là uscite piene di fortune, e di averi in tali manifatture acquistati, si tras[p. 104 modifica]ferirono in varie città dell’Europa splendide pel traffico; onde ebbe a dire Aonio Paleario, famoso oratore4, che quantunque ristretti sieno i confini delle mura di Lucca, essa però ampiamente si allarga fin colà, dove hanno i suoi cittadini tante colonie condotte.

I Fiorentini emularono i Lucchesi in queste manifatture, e posero tutti i loro studj ne’ lavori semplici che sparsero, è spargono tuttavia per tutte le quattro parti del mondo con tanto vantaggio non solo della città loro, ma anche del loro territorio, che Carlo Antonio Broggia Napoletano, autore molto versato nel commercio pronunciò questo giudicio5: „Egli è più di profitto, e porta seco più conseguenze di soda utilità all’essenziale della Toscana un canton di Firenze colle sue perfette manifatture di seta, e coll’industria della seta stessa in pregio appo la gente più colta, che non sono più Livorni”.

All’accrescimento de’ lavori della seta, e delle sue manifatture contribui molto l’in[p. 105 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/105 [p. 106 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/106 [p. 107 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/107 [p. 108 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/108 [p. 109 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/109 [p. 110 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/110 [p. 111 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/111 [p. 112 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/112 [p. 113 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/113 [p. 114 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/114 [p. 115 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/115 [p. 116 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/116 [p. 117 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/117 [p. 118 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/118 [p. 119 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/119 [p. 120 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/120 [p. 121 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/121 [p. 122 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/122 [p. 123 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/123 [p. 124 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/124 [p. 125 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/125 [p. 126 modifica]Pagina:Collezione-di-opere-scelte-di-autori-Friulani (Antonio Zanon).djvu/126 [p. 127 modifica]quale industria non potè nell’isola di Francia esser osservata per le cagioni che accennerò più avanti. Vietò le forestiere manifatture, le quali succhiavano il danaro del regno, per obbligare i sudditi ad adoperare tutto l’ingegno; ed in quel tempo da tutti gli uomini intelligenti della buona politica venne quel divieto approvato. Ma quando poi furono stabilite le manifatture domestiche, allora anche l’esterne vennero tollerate; acciocchè i fabbricatori della Francia, mettendo tutto l’animo nel perfezionare le proprie, e vendendole a discreto prezzo, l’altre indi tenessero lontane; la qual massima ebbe la miglior riuscita, che altri potesse mai desiderare.

Per non sorpassare i confini di una lettera, mi riserbo alla seguente ad esporre a VV. SS. Illustrissime li gravissimi domestici contrasti, che combattè, e superò il sempre invincibile Enrico, per introdurre nel regno il prodotto, e l’arte della seta, ch’egli, secondo che abbiamo veduto, riputava il mezzo più atto, ed il più facile a ristorare il regno suo dalle guerre civili desolato. Intanto ossequiosamente riverendole passo a confermarmi.

  1. Co: Silvestri Annot. sopra la Sat. II. di Giov. pag. 108.
  2. Caroli Sigonii Hist. Ital. pag. 109.
  3. Micrelii Hist. polit. pag. 58.
  4. Aonii Palearii Orat. de Rep. ad Senat. populumq. Lucensem.
  5. Trat. de’ tributi, monete, e Govern. Polit. c. 9. pag. 103.