Edipo Coloneo (Sofocle - Giusti)/Atto primo/Scena II

Atto primo, scena II

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Sofocle - Edipo Coloneo (406 a.C.)
Traduzione dal greco di Giovanni Battista Giusti (1819)
Atto primo, scena II
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SCENA II.


COLONEO e detti.

edipo.
Passaggero da costei,
Che per sè vede e per me pure, intesi,
Che opportuno quì giungi; onde di quello
Che ignoto è a noi, noi fare accorti.
coloneo.
Prima
Ch’io ti risponda di costì ten parti,
Chè quel terreno da profano piede

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Toccar non dessi.
edipo.
E quale è dunque e a quali
Numi devoto?
coloneo.
Inabitata pura
È questa sede, e alle tremende figlie
Della terra e dell’Erebo immortali
Ella è sacra.
edipo.
Poss’io, onde invocarle,
Udirne il nome venerando?
coloneo.
Il popolo
Onni-veggenti Eumenidi le chiama,
ÀFonte/commento: Pagina:Edipo Coloneo.djvu/163nno altro nome altrove.
edipo.
Esse me dunque
Supplichevole accolgano benigne:
Di quì partirmi più non voglio.

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coloneo.
Come?
edipo.
Termine è questo al mio lungo soffrire.1
coloneo.
Nè io scacciartene oserò se pria
Non vado alla città; saprò da lei
Che far per noi si debba.
edipo.
O passeggiero,
Un esul, per gl’Iddii, qual io mi sono
Non maltrattare, e al mio pregar rispondi.
coloneo.
Chiedi e spregiato non andrai.
edipo.
Che loco
È questo dunque, a che venimmo?
coloneo.
Aperto
Dirò quanto ne so. Quì tutto è sacro,

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Quì regna il gran Nettuno, e l’immortale
Titano Prometèo; soglia di bronzo
Il suol che premi à nome,2 ed è di Atene
Scudo: vantano autor questi vicini
Colono illustre: e ognun da lui si chiama:
Ciò noi sappiamo per antica voce
Non per altra memoria.
edipo.
E vi son dunque
Abitatori?
coloneo.
E da Colono àn nome.
edipo.
In uno o in molti è qui posto il comando?
coloneo.
Nel Re della cittade.
edipo.
E chi per senno
E per valore tutti gli altri avanza?

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coloneo.
Teseo figliuol d’Egèo.
edipo.
Potria di voi
Recarsi ad esso messaggiero alcuno?
coloneo.
A che dire a che far?
edipo.
Perchè, a me dando
Poco, molto ei guadagni.
coloneo.
E qual guadagno
Può da cieco sperar?
edipo.
I detti miei
Non di cieco saran ma di veggente.
coloneo.
Se fallir non vuoi tu, che pur mi sembri
Grande fra tante tue sventure, statti
Dove prima ti vidi: ed io frattanto

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Non ad Atene, agli abitanti andrommi
Di questo loco; e mi diran se devi
Sgombrare o soggiornar.


Note

  1. [p. 156 modifica]Secondo l'oracolo di Apollo Edipo doveva morire in questo luogo. Vedasi fra gli altri il P. Brumoy nell'analisi di questa tragedia ediz. di Parigi 1786 pag. 290. (2) La stessa parola greca significa soglia e strada. Si è seguita la lezione di Brunk che legge soglia; e tal lezione è confermata dallo Scoliaste, se non con bastante chiarezza in
  2. [p. 156 modifica]La stessa parola greca significa soglia e strada. Si è seguita la lezione di Brunk che legge soglia; e tal lezione è confermata dallo Scoliaste, se non con bastante chiarezza in [p. 157 modifica]questo luogo, evidentemente però al v. 192. e 193. dell’edizione di Strasburgo 1786.