Ecco trascorre, e per le vie del cielo

Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Ecco trascorre, e per le vie del cielo Intestazione 21 gennaio 2024 75% Da definire

Cosmo, se giunge peregrino errante O del gran Febo in su Castalia caro
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni morali di Gabriello Chiabrera
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XXII

A MONSIGNOR FILIPPO SALVIATI

Biasima i costumi del volgo.

Ecco trascorre, e per le vie del cielo
     Austro s’addensa delle febbri amico,
     O frena i fiumi, o sul terreno aprico
     Freddo Aquilon corre indurando il gelo.
5Noi per ischerzo a buon falerni, a danze
     Abbiam ricorso, o ne i teatri folti
     Cerchiamo il riso, o trasformando i volti,
     Furiamo agli occhi altrui nostre sembianze.
Giuoco volgar; ma se da eccelsa parte
     10Umano sguardo vagheggiasse il mondo,
     Mentre il popolo qui scherza giocondo,
     Quante rimireria lagrime sparte
Per altri regni? O che feroce in guerra
     Gonfia Megera formidabil trombe,
     15O che funerea peste empie le tombe,
     O che annunzia digiun la steril terra.
Perchè letizia fra’ mortali alterna
     Talor col duolo, ove apparir la vede,
     Spinge il vulgo vêr lei rapido il piede,
     20E forsennato osa sperarla eterna.
Allora ei colma d’allegrezza l’alma,
     Nè rivolge a sventure unqua il pensiero;
     Ma si ritrova al fin come nocchiero,
     Che a se promette non mutabil calma.
25Serbar misura, ed abborrir gli estremi
     Non sa la plebe; ella trapassa il segno:
     Il sai ben tu, che col sublime ingegno,
     Nobil Salviati, ora confidi, or temi.