Ecco l'Aufido io bevo, e su le rive

Giuseppe Battista

Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu Sonetti Letteratura XXXVII. Passando per Puglia piana Intestazione 3 agosto 2022 100% Da definire

Degli oricalchi ai queruli clangori Miro quel giorno pur, che de' miei giorni
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XXXVII

PASSANDO PER PUGLIA PIANA

     Ecco l’Aufido io bevo, e su le rive
a Cerere sacrate inganno il piede;
qui, per fuggir dall’inclemenze estive,
tede non hanno i campi, ombra le tede.
     Messaggiera di piogge aura non riede,
mentre un sole d’Egitto il dí prescrive;
d’anima, ch’è caduca, è l’erba erede,
e la vita prolissa il fior non vive.
     Ad Aconzio amator pomo da ramo
qui non sa partorir tronco infecondo,
dov’ei possa stampar: «Cidippe, io t’amo».
     Edificar dovea cielo secondo
Adamo qui, ché senza colpa Adamo
vedrebbe il cielo e senza morte il mondo.