Ecce Homo/Gloria ed eternità
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Perchè sono una fatalità | Indice | ► |
Gloria ed eternità.
1.
Da quanto tempo già siedi
sulla tua triste fortuna?
Bada, finirai per covarmi
un uovo,
un uovo di basilisco,
dal tuo lungo dolore.
Perchè Zarathustra se ne va di soppiatto lungo il monte?
Diffidente, triste, ulcerato,
da lungo tempo egli spia;
ma, d'improvviso, un lampo
abbagliante, terribile, un colpo
saliente dagli abissi del cielo:
— si scuotono le viscere stesse
del monte.
Dove l’odio e il fulmine
divennero una cosa sola, una maledizione:
sui monti, abita ora l’ira di Zarathustra;
simile a una nuvola foriera d’uragano egli va ora per la sua
strada.
Cui rimane ancora qualche cosa a coprirsi, si nasconda.
E voialtri, a letto, voi deboli!
Ora i tuoni rumoreggiano sulle vôlte,
Ora trema tutto ciò ch’è muro e travatura,
Ora balenano lampi e verità gialle come lo zolfo:
Zarathustra impreca....
2.
Questa moneta con cui
tutto il mondo ripaga,
— la gloria —
io la tocco con i guanti,
io la calpesto con schifo.
Chi vuol esser pagato?
La gente venale
Chi è in vendita piglia
con grasse mani
tutto quell'universale tintinnio di metalli falsi, ch'è la gloria!
Vuoi comperarli?
Sono tutti da vendere.
Ma offri molto!
fa sonare la borsa piena!
altrimenti li rendi più forti,
altrimenti fortifichi la loro virtù!
Sono tutti virtuosi.
Gloria e virtù: due parole che vanno d’accordo.
Finchè durerà, il mondo
ripagherà una virtù fatta di chiacchiere
con una gloria fatta di strepito;
il mondo vive di questo strepito.....
Verso i virtuosi
voglio essere debitore,
debitore di tutti i grandi debiti!
Davanti a tutti i risonatori della gloria
la mia ambizione diventa un verme
in mezzo a costoro mi viene la voglia
d’essere il più umile.
Questa moneta con cui
tutto il mondo ripaga
— la gloria —
io la tocco con i guanti
io la calpesto con schifo.
3.
Silenzio!
Delle cose Grandi — io le vedo! —
si deve tacere
o parlare grandiosamente:
parla grandiosamente, mia sapienza estasiata!
Guarda nell’alto:
mari di luce vi ondeggiano;
o notte, o silenzio, o rumore sommesso come la morte!...
Io vedo un segno:
dall’estreme lontananze
una costellazione scende lenta, splendente,
verso di me.
4.
Sublime costellazione dell’Essere!
Tavola di visioni eterne!
Tu vieni a me?
Ciò che nessuno ha veduto,
— la tua muta beltà —
che? non sfugge ai miei sguardi?
Emblema della necessità!
Tavola di visioni eterne!
— ma tu lo sai,
ciò che tutti odiano
ciò che io solo amo:
che tu sei eterna,
che tu sei necessaria!
Il mio amore s’accende
eternamente soltanto della Necessità.
Emblema della necessità!
Sublime costellazione dell’essere
— che nessun desiderio raggiunge,
che nessun «No» contamina,
eterno «Sì» dell’Essere!
Eternamente io sono la tua affermazione,
perchè io t’amo, o Eternità!