E piccoli fiorin d'argento e d'oro
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Questo testo fa parte della raccolta XXIV. Pieraccio Tedaldi
XII
Lamenta la sua povertá.
E piccoli fiorili d’argento e d’oro
sommariamente m’hanno abbandonato,
e ciaschedun da me s’è allontanato
4piú, che non è Fucecchio da Pianoro.
Ond’io pensoso piú spesso addoloro,
che quel, che giace in sul letto ammalato:
però che’n cassa, in mano, in borsa o allato
8non vuol con meco nessun far dimoro.
Ed io n’ho spesso vie maggior bisogno,
piú, che non ha il tignoso del cappello;
11e giorno e notte gli disio e sogno:
e nessun vuole stare al mio ostello;
e poco vienmi a dire s’io gli agogno,
14ché ciaschedun da me si fa ribello.