La moglie

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Il marito Tra marito e moglie

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LA MOGLIE


La moglie è per lo scapolo tutto l’opposto di ciò che è il marito per una fanciulla; non solamente non ne è l’ideale, ma è invece per lui uno spauracchio continuo; il matrimonio gli appare come una schiavitù, dalla quale cercherà di star lontano il maggior tempo possibile e forse tutta la vita. A questo scopo starà continuamente in guardia per fuggire le occasioni che potessero involontariamente trascinarvelo.

Per esempio, sarebbe contento di folleg[p. 13 modifica]giare in mezzo ad una schiera di vispe fanciulle, di studiarne l’indole ed il carattere, e si divertirebbe un mondo a trovarsi con ragazze della sua medesima età e fra la loro innocenza sfogare la sua allegria giovanile, eppure deve starne lontano sempre e per tema d’essere avvolto nei lacci del matrimonio.

Infatti nel modo in cui è costituita la nostra società al giorno d’oggi, egli corre davvero pericolo d’andare a finire dove non vorrebbe; la mania dei genitori di veder maritate le figliuole è tanto eccessiva e le ragazze sono talmente educate a credere alla necessità di trovare marito, che un giovinetto non potrà usar loro qualche attenzione e mostrarsi cortese senza far sorgere nella loro testolina fantastica le più belle illusioni; e quand’anche ciò non avvenisse, ecco saltar fuori i genitori e i parenti ad assediare il povero giovane e a fargli comprendere come colle sue assiduità abbia compromessa una fanciulla tanto che ne potrebbe andar di mezzo la sua pace e la sua [p. 14 modifica] felicità; e il giovane, se avrà un bricciolo di cuore, dovrà risolversi a prender moglie anche avendone pochissima intenzione; onde, per evitare simili scene, i giovanotti dei tempi nostri si contentano di ammirar le ragazze ad una rispettosa distanza e intanto per fuggir un matrimonio forzato fuggono anche l’occasione di apprezzare quella fanciulla che potrebbe formare in avvenire la loro felicità.

Spesso vediamo gli uomini passare una parte della loro vita a fuggire tutte le occasioni che potrebbero trascinarli al matrimonio, e l’altra parte a rammaricarsi di non avere a tempo debito scelta una buona e saggia moglie. Perchè alla fin fine il matrimonio non è una cosa tanto spaventevole: tant’è che quasi tutti quelli che prima non ne volevano sapere, una volta presa questa decisione, se ne sono poi trovati contentissimi. È certo che in ciò molto influisce la scelta che fanno, poichè di mogli ve n’ha di buone e di cattive, e l’uomo se vuol essere felice deve badare di [p. 15 modifica] sceglier bene, tanto più che da questo lato egli ha tutti i vantaggi e da lui solo dipende in gran parte la sua felicità.

La donna quando si sposa non è che un essere innocente che ha seguito sempre la volontà dei genitori, e sul principio il marito non avrà altro da fare che continuar l’opera dei genitori, iniziarla a quella vita nuova per lei, sorreggerla, aiutarla e consigliarla, non dico calcolarla una bimba, ma non deve lasciarle un’assoluta libertà d’agire fin che non ne abbia ben conosciuta l’indole e le aspirazioni. Perciò dovrà occuparsene e dirigerla colla propria esperienza e cercare di foggiarla un po’ a suo modo, ed avrà così fatto un gran passo per essere felice; naturalmente dovrà lottare alle volte con delle testoline abbastanza bizzarre e guastate dalla soverchia indulgenza dei genitori, dovrà raddrizzare alcune pieghe cattive e rinforzare le buone, ma con modi gentili e con buona volontà potrà ottenere ciò che desidera, specialmente da una persona che lo ama ed [p. 16 modifica] altro non cerca che piacergli in tutto e per tutto. Se troverà sul principio alcune difficoltà, l’uomo non deve sgomentarsi per così poco e non lasciarsi scoraggiare dai primi ostacoli, egli che è avvezzo a vincere ben altre battaglie. Poichè adunque, più fortunato della donna, egli può scegliere e rivolgersi dal lato migliore, ed ha più esperienza del mondo e si trova in caso di poter distinguere il buono dal cattivo, se non fa una buona scelta, deve incolparne sè stesso.

— Ma come esser certi di scegliere bene — mi par di udire esclamare alcuni futuri mariti — se tutte le fanciulle conoscono l’arte di far vedere lucciole per lanterne e fanno una piccola commedia per mostrare tutte le buone qualità e tener nascosti tutti i difetti?...

— Questa commedia la fanno le ragazze e la fate voi pure, miei cari giovanotti; da questo lato siete pari: ma come un uomo d’ingegno deve saper leggere fra le linee d’uno scritto, così attraverso a quella fin[p. 17 modifica]zione chi abbia un po’ d’acume potrà discernere il vero, e poi, si sa bene, non si può continuamente fingere, e c’è sempre qualche momento che rivela il vero carattere d’una persona. Soltanto un uomo di senno deve badare a non lasciarsi abbagliare nè dalle ricchezze, nè dalla bellezza, nè dall’ingegno; sono cose queste che, ingannatrici come il miraggio nel deserto, possono far deviare da una buona scelta.

Capisco che certe cose non sono da disprezzarsi, e un matrimonio, per esser felice, non deve andar disgiunto da una certa agiatezza e da una certa simpatia; quanto è degno di biasimo colui che sceglie una compagna soltanto perchè lo aiuti a sopportare le miserie e i dolori, altrettanto è spregevole quegli che si preoccupa soltanto delle ricchezze, le quali una volta possedute non hanno più la medesima attrattiva. E poi una moglie ricca non è nemmeno un vantaggio materiale, giacchè, avvezza ad un certo lusso, troverà il modo [p. 18 modifica] di spendere le sue ricchezze, e il marito ci avrà guadagnato ben poco.

Anche la bellezza è una cosa che abbaglia al primo momento, ma poi ci si fa l’abitudine e non fa più effetto, ed una moglie bella sarà vana, avrà poco amore alla casa, cercherà invece la società per il continuo bisogno d’ammirazione e perchè le sembrerà peccato rinchiudere la sua bellezza fra le pareti domestiche. Infine c’è lo spirito e l’ingegno che hanno pure una certa attrattiva, ma se avrete una moglie spiritosa lo sarà per gli altri e non per vostro beneficio; lo spirito, si sa, non è moneta di tutti i giorni e conviene tenerlo in serbo per le grandi occasioni. E s’ha un bel dire che la moglie deve serbare la sua bellezza, la sua grazia e il suo spirito per il marito: vediamo sempre succedere il contrario; è vero che in ogni modo sono cose che non guastano, ma non valgono nulla se in una donna non sono congiunte alla bontà dell’animo. Il cuore! ecco ciò che si dovrà cercare nella moglie, e sarete certi di non in[p. 19 modifica]gannarvi. La bellezza si ammira, lo spirito attrae, ma è soltanto la bontà che trattiene.

Non sapete cosa voglia dire avere a compagna della vita una buona moglie? vuol dire scoprire ogni giorno in lei qualche nuova qualità e avere ogni momento un nuovo conforto seminato sul sentiero della vita; significa la pace, la tranquillità di tutta l’esistenza. Un uomo che ha accanto una buona moglie vede rivivere quei giorni beati quando fanciullo riposava il suo capo in seno alla madre, sente come allora d’avere un cuore che risponde al suo, un occhio vigile che sa indovinare le pene del suo cuore e scoprire i suoi desiderii, ha le carezze d’un amante, l’affetto d’un amico, la previdenza d’una madre. Nelle malattie ha una vigile infermiera che darebbe molti anni di vita per poter diminuirgli il più piccolo dolore, nei dispiaceri ha una voce amica che sa trovare una parola di conforto e d’incoraggiamento nei giorni dell’incertezza.

Ogni uomo qualche momento ha in sè [p. 20 modifica] del fanciullo, come ogni donna ha nel cuore qualche cosa di materno, e succedono nella vita dei casi che l’uomo ha bisogno della donna come il bimbo delle carezze d’una madre. E specialmente quando un uomo non è più giovane, sente la necessità di avere un asilo di pace, un porto sicuro per riposarsi dalle tempeste della vita, e questo asilo non potrà essere che la casa, e senza moglie non esiste la casa; onde, se non avrà pensato in gioventù a fare una scelta, si troverà poi vecchio stanco del mondo, solo, abbandonato, senza potersi riposare al focolare della famiglia, senza una voce che lo rallegri e lo conforti. Però si rammenti di coltivare l’affetto della sua compagna e non abbandonarla nei giorni della gioia per poterla trovare accanto a sè nei giorni della sventura.