Donna che tanto al mio bel Sol piacesti
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XXIX
Donna che tanto al mio bel Sol piacesti,
Che ancor de’ pregi tuoi parla sovente,
Lodando ora il bel crine ora il ridente
Tuo labbro, ed ora i saggi detti onesti:
5Dimmi, quando le voci a lui volgesti,
Tacque egli mai qual’uom che nulla sente,
O le turbate luci alteramente
(Come a me volge) a te volger vedesti?
De’ tuoi bei lumi alle due chiare faci
10Io so, ch’egli arse un tempo, e so che allora...
Ma tu declini al suol gli occhi vivaci.
Veggo il rossor che le tue guance infiora.
Parla, rispondi... Ah non risponder: taci,
Taci se mi vuoi dir ch’ei t’ama ancora.