Donna che tanto al mio bel Sol piacesti
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
XXIX
Donna che tanto al mio bel Sol piacesti,
Che ancor de’ pregi tuoi parla sovente,
Lodando ora il bel crine ora il ridente
Tuo labbro, ed ora i saggi detti onesti:
5Dimmi, quando le voci a lui volgesti,
Tacque egli mai qual’uom che nulla sente,
O le turbate luci alteramente
(Come a me volge) a te volger vedesti?
De’ tuoi bei lumi alle due chiare faci
10Io so, ch’egli arse un tempo, e so che allora...
Ma tu declini al suol gli occhi vivaci.
Veggo il rossor che le tue guance infiora.
Parla, rispondi... Ah non risponder: taci,
Taci se mi vuoi dir ch’ei t’ama ancora.