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Ultimo commento: 7 anni fa di Lino Marco
  • 1) Ho aggiunto qualche indentatura, riprendendola da edizioni ottocentesche, per rendere più chiara la metrica dei versi spezzati.
  • 2) Ho inserito tre Ec per correggere in ns0 un Ne > Ne’, un Gerusalamme > Gerusalemme, e nel duetto Pietro-Maddalena, alla fine della prima parte, ho ripetuto il nome del personaggio per rendere chiara la ripresa della Maddalena dopo un a 2.
  • 3) In alcuni casi, in presenza di rime al mezzo, la nostra edizione spezza i versi che invece le edizioni ottocentesche mantengono completi. Ho trascritto quel paio di versi come nel testo.Lino Marco (disc.) 13:07, 19 mar 2016 (CET)Rispondi


@Shinitas @Xavier121 @OrbiliusMagister

Salve, Shinitas, ho visto che sei stato talmente rigido nella rilettura di questa Passione che hai totalmente rifiutato il primo punto della Guida per la rilettura che io invece consideravo un importante miglioramento.

Per giustizia verso l'autore e onestà verso il fiducioso lettore, ho sempre sentito il dovere, giocando sul ristretto margine concesso e consultando più edizioni, (tra cui in questo caso l'importantissima di Parigi del 1780), di fornire trascrizioni che andassero, possibilmente, oltre le miserie dell'edizione di partenza. Perché altrimenti possiamo tranquillamente abolire anche gli Errata corrige, e deliziarci di replicar obbrobri. Le poche indentature aggiunte, per riaggregare visivamente i versi spezzati, mi sembravano una innocente libertà che facilitava la lettura e integrava una mancanza del libretto. O non possiamo neanche più numerare i versi, perché nell'edizione di partenza i numeri non ci sono?

E poi, questa pagina di Discussione dovrebbe valere tanto per il trascrittore quanto per il rilettore, e mi sarei aspettato di trovar qui, ad esecuzione avvenuta, almeno una motivata sentenza. Saluti e grazie. Lino Marco (disc.) 11:06, 15 set 2016 (CEST)Rispondi

P.S. Il quarto puntino dei puntini di sospensione, fuori di diplomatica stretta, l'ho sempre considerato fattore di disordine.
Nella prima pagina,Ingratissimo Piero!: svista mia, dovuta al fatto che tutte le edizioni che ho potuto vedere concordano su Piero; ma è bene rimanga Pietro a caratterizzare l'edizione. Lino Marco (disc.) 11:06, 15 set 2016 (CEST)Rispondi
Eccomi. Non c'è alcun problema: rimedio subito al danno e correggo quanto prima per le indentature, anche se la trovo una questione di lana caprina: dobbiamo DAVVERO azzannarci alla giugulare per un endecasillabo spezzato o per un puntino in più nei tre punti tipografici? Abbiamo veramente questa necessità di livore?
(Per Piero, credo che sia supportato dal "maggior Piero" di dantiana memoria.)
Però, come è norma mia, basta dirmi una cosa e la sistemo subito. Mi è sembrato un atteggiamento alquanto brusco, se devo dirla tutta. Shinitas (disc.) 14:10, 15 set 2016 (CEST)Rispondi
@Shinitas Sì, in effetti la stizza mi fatto andare oltre le intenzioni e me ne scuso. Ma mettiti nei miei panni. Nei giorni in cui rileggevi, ero online parecchie ore al giorno: se una cosa non ti convinceva potevamo parlarne; magari mi convincevi che quelle indentature erano sbagliate o fuori luogo; ma vedermele cancellate senza poi lasciar traccia in questa pagina di Discussione dove erano espressamente richiamate, beh, me la sono sentita come una mezza bacchettata :-). Comunque, caso chiuso. Ti saluto e buone riletture. Lino Marco (disc.) 14:10, 16 set 2016 (CEST)Rispondi
Il lavoro è lavoro. E come si aggiusta un pezzo, lo si smonta. Nessun problema, da parte mia: ho aggiustato due indentature in cinque minuti. Nulla di grave, per quel che mi riguarda. Shinitas (disc.) 14:19, 16 set 2016 (CEST)Rispondi

@Shinitas, Lino Marco Al lettore poco esperto una guida nascosta in una pagina discussione può evidentemente sfuggire anche se correttamente segnalata nell'indice con dicitura in verde: Guida per i rilettori; e che permette un lavoro critico di livello superiore rispetto alle convenzioni generali di trascrizione. C'è da dire che è comunque poco scientifico trascrivere seguendo un'altra edizione senza fornire alcun dato del testo citato e preso a modello. Se la stampa è ritenuta superiore ed è presente in rete si carica quella e si da conto in una nota bibliografica o in pagina autore (o opera) del lavoro svolto. Sul problema del tipo di edizione critica possibile qui e del metodo da applicare se ne sta parlando nel bar Qualità. Aggiungo solo che non è possibile considerare tutte le edizioni, per limiti materiali di tempo e disponibilità delle risorse in rete: di fronte ad una situazione di questo tipo si dovrebbe se non altro fornire un elenco di testi di riferimento e, se possibile, il link al cartaceo (caricato su commons) e permettere agli altri di verificare la bontà delle scelte eseguite. --Xavier121 14:44, 16 set 2016 (CEST)Rispondi

@Xavier121 Sono perfettamente d'accordo sul dare sempre una paternità alle eventuali correzioni, e questa è la mia costante regola; qui però quelle indentature erano così generalizzate che non ho specificato le edizioni consultate.
Perché ho scelto questa edizione se poi andavo a contraddirla? Beh, sono più le parole che le son state dette intorno che le modifiche fatte: la trascrizione è rimasta fedelissima con un semplice ritocco cosmetico. Il motivo è che questo testo normalmente si trova immerso in grossi volumi 500-1000 pagine. Non ho caricato 500 pagine per trascriverne 10 ed ho scelto questo libretto che mi sembrava sufficientemente affidabile.
Ma il punto vero era: al trascrittore vien chiesto di render conto di tutto (nell'ultima trascrizione ho giustificato, su un libro di 180 pagine, il mutamento d'accento su una sola i da grave ad acuto); invece poi passa il rilettore e non lascia traccia. Così una volta all'anno sbotto e poi me ne ritorno quieto! :-) Scusate tutti e saluti. Lino Marco (disc.) 14:10, 17 set 2016 (CEST)Rispondi
P.S. Vedo ora, dal link OPAL, che a loro sono consentiti gli estratti, mentre in WS sono caldamente sconsigliati. Così non vale! :-) L.M.
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