Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio (1824)/Dedica
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio | Vita dell'autore | ► |
AL NOBILE SIGNORE
IL CONTE
CONSIGLIERE AULICO VICE PRESIDENTE
DELL’I.R. GIUNTA DEL CENSIMENTO
CAVALIERE DI SECONDA CLASSE
DELL’ORDINE IMPERIALE AUSTRIACO
DELLA CORONA FERREA ec. ec.
IL TIPOGRAFO N. BETTONI
Se la vostra modestia, Nobile Signor Conte, ha potuto impedirmi, che il vostro Ritratto fosse collocato fra quelli che compongono la calcografica Galleria d’Illustri Italiani viventi, che per me vide la luce, la vostra gentilezza ha dovuto cedere a nuove preghiere, onde mi fosse almeno conceduto, che questo volume portasse in fronte il nome vostro.
Alta stima ed ammirazione non meno pei vostri talenti che per le vostre virtù, ed il nobile vanto di essere vostro concittadino m’ispirarono il pensiero d’indirizzarvi questa Opera, in cui trovansi i profondi pensamenti di uno dei più grandi uomini che vanti la moderna Italia: egli è questo il Segretario Fiorentino, i cui Discorsi sulla prima Deca di Tito Livio sono appunto raccolti in queste pagine, colle quali si compie il quinto anello della Classica Collana di Scrittori Italiani, che per me si pubblica in questa Insubre Metropoli, nella quale da un lustro ho trasportata una parte de’ miei torchj, e dove trovai incoraggiamento e favore per eseguire parecchie ardite nobilissime tipografiche e calcografiche imprese.
Il vostro nome, chiarissimo per le Opere vostre, e pegli eminenti impieghi a voi affidati dalla Sovrana Autorità, accrescerà pregio, ne son certo, a questa edizione, che a voi consacro; mentre vi prego di conservarmi la benevolenza vostra, e di accogliere le proteste del mio rispetto ed ossequio.
- Milano 20 Dicembre 1824