Dinamite/Al popolo
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AL POPOLO
Uccidono i figli tuoi,
o Popolo misero già tanto sfruttato,
spezzano la vita
che tu loro hai dato,
freddamente, lietamente,
e tu non reagisci?
Ma perchè - perchè questo timore?
Non sai che tu sei la forza,
la violenta forza
che niun potrebbe spezzare
arginare - schiantare?
Non sai che tu sei TUTTO
che da te TUTTO dipende!
Scuotiti!
Spezza le catene della tua bontà!
ODIA!
Odia gli assassini dei figli tuoi,
odia chi alle tue spalle
da secoli vive beatamente,
odia odia la falsa religione
che le mani ti lega
e ti ordina d’obbedire ad un padrone,
odia l’odierna società
che sul tuo lavoro,
sulla diuturna tua fatica,
vive
spensierata sciala, -
Insorgi e distruggi
devi farlo per te
per la nuova VITA
per le future generazioni
insorgi,
col sangue borghese
lava le onte subite,
copri il sangue dei nostri.
Il diritto è tuo, è con te.
La tua causa è giusta, è santa,
DISTRUGGI PER RICOSTRUIRE.
Scuotiti,
fa sentire chi sei a chi ti domina.
Fa sentire chi sei
ora è troppo
oltre che sfruttarti
dilaniano senza pensare
(come se fosse un facile gioco!!!)
la CARNE della tua stessa carne.
Basta!
Serra le file e marcia!
I morti reclamano VENDETTA
e vendetta devono avere.
I reclusi per la buona causa
per il tuo ideale
nel carcere buio
torturati dai borghesi carnefici
soffrono
ed invocano la LIBERTÀ
anelano il LAVORO
vogliono la battaglia
«l’ultima BATTAGLIA».
«Infrangi i ceppi che ancora ti legano
Insorgi!
Rovina!
Uccidi!
Uccidi!»
Gli strumenti del lavoro ti siano armi
Gli arnesi che giornalmente adoperi
per mantenere nel lusso
nel vizio
nei divertimenti
i parassiti
(nella miseria i tuoi figli)
servano per la loro morte.
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