Diario sentimentale della guerra/Avvertimento

Avvertimento

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Diario sentimentale della guerra Dal luglio 1914 al maggio 1915

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Avvertimento a chi legge


Questo libro rispecchia le sensazioni di quelli anni memorandi; le quali sensazioni dal più al meno tutti noi provammo; e poi sono state scancellate dalla memoria, e riprodurre oggi non si potrebbe.

Di questo diario fu giudicato così:

Colui che vorrà un giorno rivivere non soltanto la guerra, ma il «pathos» della guerra, consulterà invano i documenti dei Grandi Stati Maggiori; ma troverà in questo libro, e forse soltanto in questo, quanto negli altri volumi ha cercato1.

Questa lode è un po' troppo grande; ma qualcosa di vero pur c'è.

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Quanto ai giudizi che qua e là si accompagnano a queste sensazioni, essi possono essere [p. 10 modifica] accettati o respinti. Io stesso ne respingerei — oggi — parecchi, e molte esclamazioni scancellerei; ma siccome c’erano nel manoscritto, così ho lasciato nella stampa.

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E in fine, scrivendo io questa prefazione il dì 30 ottobre dell’anno 1923, cioè a dire nell’anniversario di quella discesa o «màrcia su Roma» per la quale il tempio d’Italia, sconsacrato negli anni 1919-1922, fu riconsacrato, mi pare di sentire un po’ di rimprovero, essendo questo Diario così poco festoso.

Il signor lettore ne dia pure tutto l’addèbito al temperamento dello scrittore, il quale oggi vorrebbe pur dire che la nostra patria è la terra, se non pròprio dei miràcoli, di una inesauribile potenza vitale.

Ma poi ho pensato che è molto meglio che ciò sia detto, più che da me, dalle nuove generazioni con le nuove loro opere.

Alfredo Panzini

  1. Corriere di Napoli, 27 agosto 1923.