Diario di Nicola Roncalli/1856
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1856
22 Marzo. — Si è scoperta una nuova trama politica, tendente a sorprendere il Papa in una delle sue passeggiate private. Fra i capi della medesima era un Ferrari, macellaio in via del Pellegrino, ed altri individui oscuri che caddero nelle mani della Polizia1.
13 Settembre. — Il P. Curci, gesuita, notissimo predicatore, ultimamente predicò nella chiesa di S. Eustachio ed in Trastevere. Parlando, di passaggio, del Sommo Pontefice, disse che era buono, pio, ecc.; ma che i Ministri erano pessimi.
Ai 3 corrente i Gesuiti diedero un saggio di rettorica nel Collegio Romano. I temi furono La pace di Parigi ed il Concordato coll’Austria. Vi furono componimenti in lode dell’imperatore dei Francesi. (Applausi). Altri in biasimo del Piemonte. (Profondo silenzio).
I Gesuiti mandarono per la stampa; ma il Padre Maestro non volle darne il permesso. Si fece appello al Papa; ma questi pure vi si ricusò.
4 Ottobre. — In Genova, da un anonimo, non ha guari, fu stampato un opuscolo intitolato: Epoca seconda di Pio IX e gli uomini del suo Governo.
Esso tratta, cioè, del periodo dal ripristinamento del Governo pontificio ad oggi, delle persone, di quel tanto che poteva farsi e non si è fatto e dei mali che ne sono derivati.
In sostanza, appoggia la maggiore responsabilità avanti a Dio e agli uomini sul cardinale Antonelli.
Quindi dà alcuni cenni biografici degli uomini prescelti nella ripristinazione al Governo. Questa è poco vantaggiosa per i cardinali Della Genga ed Altieri. Il terzo, cioè l’Eminentissimo Vannicelli, altro membro della Commissione Governativa di Stato, forse reputandolo incensurabile, lo risparmiò.
Non così del Savelli, su cui più si diffonde, e poscia degli attuali ministri.
Conchiude esser tempo di conciliazione, se vuolsi evitare indispensabili conseguenze funeste, oramai giunte alla sua maturità.
In Roma ne circolò qualche esemplare, e dai moderati stessi fu letto con interesse perchè è scritto con proposito, con mente; e scemo di livore, e, per quanto è permesso dirlo, con verità.
25. — Nelle sere dei 20, 21 e 22, al teatro Valle, si recitò una produzione del Gattinelli intitolata: Clelia, ossia la Plutomania. Destò molto fanatismo ed infine la Polizia si avvide che le ovazioni avevano qualche senso politico, imperciocchè il protagonista, essendo un incettatore di cereali che si fa dovizioso a danno di una intera famiglia, gettata nella miseria, si trovò, nei sentenziosi concetti, un’allusione a qualche noto personaggio2.
8 Novembre. — Nel giorno 4 morì il professore Francesco Orioli, divenuto celebre nella rivoluzione di Bologna del 1831, quindi Consigliere di Stato3.
Si dice che dieci cardinali abbiano sottoscritto un indirizzo al Papa, relativo all’attuale stato di cose, per un provvedimento.
Si è trovata affissa per Roma la seguente satira del defunto professore Orioli:
«Fu mercenario, menzogner lettore;
Fu patriotta, menzogner’audace;
Fu per favole oratore loquace,
Fu privo di senno, di fè, di cuore.
Al cardinale Antonelli |
Note
- ↑ Il Ferrari, ch’io ho fatto interrogare su questa trama, ha dichiarato che la notizia è al tutto falsa.
- ↑ Non occorre dire che qui si allude all’Antonelli, la cui famiglia dicevaai arricchita a questo modo.
- ↑ L’illustre fisico e archeologo Francesco Orioli, che, per amore di patria, era stato esule dal 1831 al 1846, poi deputato di Viterbo, suo paese nativo, mutate, più tardi, opinioni politiche, accettò, dal Papa, l’ufficio di Consigliere di Stato e lo tenne fino alla morte.