Di novembre vi metto in un gran stagno
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a cura di Aldo Francesco Massera
XIII secolo/XIV secolo
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Questo testo fa parte della raccolta XVII. Cenne dalla Chitarra d'Arezzo
XII
Novembre.
Di novembre vi metto in un gran stagno,
in qual parte piú può fredda pianeta,
con quella povertá, che non si acqueta
4di moneta acquistar, che fa gran danno.
Ogni buona vivanda vi sia in hanno;
per lume, facelline di verdeta;
castagne con mele aspre di Faeta:
8istando tutti insieme in briga e lagno.
E fuoco non vi sia, ma fango e gesso,
se non alquanti luochi di rimiti,
11che sia di venti miglia lo piú presso;
di vin e carne del tutto sforniti:
schernendo voi qual è piú laido biesso.
14veggendovi star tutti si sguarniti.