Deuteronomio (Diodati 1821)/capitolo 26
Questo testo è completo. |
◄ | capitolo 25 | capitolo 27 | ► |
Le primizie―La decima del terzo anno.
2 Prendi delle primizie di tutti i frutti della terra, che tu fai nascer dalla terra che il Signore Iddio tuo ti dà1; e mettile in un paniere, e va’ al luogo che il Signore Iddio tuo avrà scelto per istanziar quivi il suo Nome.
3 E vieni al Sacerdote che sarà in que’ giorni, e digli: Io fo oggi pubblica riconoscenza al Signore Iddio tuo di ciò che io sono entrato nel paese, del quale il Signore avea giurato a’ nostri padri ch’egli ce lo darebbe.
4 Poi prenda il sacerdote dalla tua mano quel paniere, e ripongalo davanti all’altare del Signore Iddio tuo.
5 Appresso prendi a dire davanti al Signore Iddio tuo: Il padre mio era un misero Siro, e discese in Egitto con poca gente, e dimorò quivi come straniere, e quivi divenne una nazione grande, e potente, e numerosa.
6 E gli Egizj ci trattarono male, e ci afflissero e c’imposero una dura servitù.
7 E noi gridammo al Signore Iddio de’ nostri padri; e il Signore esaudì la nostra voce, e riguardò alla nostra afflizione, e al nostro travaglio, e alla nostra oppressione;
8 E ci trasse fuor di Egitto con potente mano, e con braccio steso, e con grande spavento, e con miracoli, e con prodigi;
9 E ci ha condotti in questo luogo, e ci ha dato questo paese, paese stillante latte e mele.
10 Ora dunque, ecco, io ho recate le primizie de’ frutti della terra, che tu, Signore, m’hai data. E posa quel paniere davanti al Signore Iddio tuo, e adora davanti al Signore Iddio tuo;
11 E rallegrati di tutto il bene, che il Signore Iddio tuo avrà dato a te, e alla tua casa, tu, e il Levita, e il forestiere che sarà nel mezzo di te.
12 Quando tu avrai finito di levar tutte le decime della tua entrata, nel terzo anno, che è l’anno delle decime2, e le avrai date al Levita, al forestiere, all’orfano, ed alla vedova, ed essi le avranno mangiate dentro alle tue porte, e si saranno saziati;
13 Allora di’ nel cospetto del Signore Iddio tuo: Io ho tolto di casa mia ciò ch’è sacro, e anche l’ho dato al Levita, e al forestiere, e all’orfano, e alla vedova; interamente secondo il tuo comandamento che tu mi hai fatto; io non ho trapassati i tuoi comandamenti, e non li ho dimenticati;
14 Io non ne ho mangiato nel mio cordoglio, e non ne ho tolto nulla, per impiegarlo in uso immondo, e non ne ho dato nulla per alcun morto3; io ho ubbidito alla voce del Signore Iddio mio; io ho fatto interamente come tu m’hai comandato.
15 Riguarda dall’abitacolo della tua santità, dal cielo, e benedici il tuo popolo Israele, e la terra che tu ci hai data, come tu giurasti a’ nostri padri, terra stillante latte e mele.
16 Oggi ti comanda il Signore Iddio tuo di mettere in opera questi statuti e queste leggi; osservale adunque, e mettile in opera, con tutto il cuor tuo, e con tutta l’anima tua.
17 Oggi hai stipulato col Signore, ch’egli ti sarebbe Dio, e che tu cammineresti nelle sue vie, e osserveresti i suoi statuti, e i suoi comandamenti, e le sue leggi, e ubbidiresti alla sua voce.
18 E il Signore altresì ha stipulato con te, che tu gli saresti un popolo peculiare4, come egli te ne ha parlato, e che tu osserveresti tutti i suoi comandamenti;
19 E ch’egli ti farebbe eccelso sopra tutte le nazioni ch’egli ha create, e ti metterebbe in laude, in fama, ed in gloria; e che tu saresti un popolo santo5 al Signore Iddio tuo; come egli ne ha parlato.
Note
- ↑ Lev. 27. 30. Prov. 3. 9.
- ↑ Deut. 14. 28, 29.
- ↑ Lev. 21. 1, 11. Os. 9. 4.
- ↑ Es. 19. 5, 6. Tit. 2. 14. 1 Pie. 2. 5, 9.
- ↑ 1 Piet. 2. 9.