Delle funzioni riproduttive negli animali/12

12. Generazione spontanea

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§ 12. Generazione spontanea.

L’apparizione inaspettata di piccoli animali, in casi ed in circostanze che ne rendono, almeno al volgo, misteriosa la vera provenienza, ha servito di fondamento ad un’ipotesi antichissima, secondo la quale è ammesso che alcuni animali possano formarsi dal semplice fortuito concorso degli elementi, senza l’opera di progenitori. Contribuì non poco al favore di questa teoria il vedere per lo più generarsi questi animali nella dissoluzione di altri organismi, nella fermentazione lenta di sostanze organiche. Non sembrò sufficiente il vedere fra questi due fenomeni una relazione qualunque: ma si volle che uno dipendesse immediatamente dall’altro: che i principj sprigionantisi colla fermentazione, trovandosi allo stato nascente, tendessero con particolare energia a combinarsi di nuovo, ed a generare così altri corpi organici. L’aberrazione della mente fu spinta da alcuni filosofi sino al punto di indurli ad asserire che tutti gli animali della terra, [p. 60 modifica]non escluso l’uomo, abbiano avuto questo primitivo modo d’origine!

Non è a credersi quanto sia grande il numero de’ fatti a’ quali si è voluto appoggiare questa teoria! Un volume appena basterebbe a farne l’enumerazione: ma la maggior parte si riducono a due generi di fenomeni che sono anche fuori di dubbio i più illudenti ed oscuri.

Un bicchiero d’acqua pura, anzi distillata, che al più forte microscopio non dimostra contenere la più piccola traccia d’un corpo eterogeneo, abbandonato a sè all’influenza della luce solare, non tarda molto a presentare una moltitudine di corpi organici, visibili anche ad un microscopio di mediocre forza. I germi di questi corpi non possono derivare che dall’acqua o dall’aria. Or si è creduto bastar l’ebullizione o la distillazione per distruggere ogni germe organico nell’acqua: e sufficientemente esclusa l’aria dal prender parte al fenomeno, facendo che avesse luogo in un vaso chiuso, o sostituendo all’aria stessa altro gas. È ben lungi dall’esser provata la realtà di queste supposte condizioni; e d’altronde dalle ricerche di varj micrografi, e soprattutto da quelle numerose dell’infaticabile sig. Ehrenberg, si ricavano dati che rendono per lo meno inutile l’affaticarsi dietro una teoria che dissuona tanto dalle leggi ordinarie della natura. Tali sarebbero la presenza nell’aria non solamente di germi, ma ancora di alghe e di infusorj viventi, dimostrata dall’esatta analisi microscopica che il prelodato naturalista ha istituito del pulviscolo atmosferico; e la straordinaria fecondità di questi esseri organici, appena siano caduti in circostanze opportune al loro sviluppo.

Il sig. Ehrenberg ha avuto la pazienza di studiare la produttività di un rotifero durante il corso di 18 giorni; ed ha veduto nello spazio di 24-30 ore quest’unico individuo produrre 4 figli; e ciascuno di questi ne’ casi normali, quadruplicarsi del pari in egual spazio di tempo; [p. 61 modifica]e così di seguito. Ritenendo stabile questa legge, ne viene che una sola madre può al decimo giorno aver data origine ad un milione di rotiferi; al 20.° ad un billione; al 30.° ad un trillione, ecc. ecc. Supponendo a questi animaletti un involucro siliceo, o calcareo, quale è posseduto da’ varj infusorj poligastrici, si può calcolare che un solo di essi, nello spazio di un mese può moltiplicarsi in modo, che gli inviluppi della sua prodigiosa generazione formino uno strato di farina minerale di un miglio quadrato di superficie, ed all’incirca 1 piede 3/4 di profondità!

Vedasi adunque, ciò che è capace a produrre un germe solo di un infusorio caduto dall’aria in un bicchier d’acqua, ed inavvertito da qualunque più potente microscopio, e malgrado ogni cautela d’esclusione!

Un altro genere di fenomeni ancora in gran parte oscurissimi, e tali da servir se non di fondamento almeno di pretesto alle più avventate ipotesi, è quello della produzione dei vermi intestinali. È già soggetto di maraviglia la loro comparsa in cavità liberamente comunicanti coll’esterno; tanto maggiormente lo deve essere la loro presenza in cavità chiuse, o nel parenchima de’ visceri.

A questo riguardo per altro noi abbiamo già esposto nel precedente paragrafo varj fatti che spargono molta luce, e che indicano almeno qual via si debba seguire per giungere infine alla scoperta del vero, e, poichè non ci è lecito per ora abbandonar il campo delle congetture, quali di queste siano più conformi a leggi universali già riconosciute. Possiamo aggiungere, come tra i varj corpuscoli eterogenei circolanti col sangue sia facile vedere e germi ed embrioni di varj entozoi1. Qual [p. 62 modifica]maraviglia se questi si arrestano in qualche viscere, ed ivi si sviluppano in quel modo e forma che è concesso dal nido così acquistato?

Concludiamo che se la teoria della generazione spontanea fosse conforme alla verità, essa avrebbe trovato col progredire delle cognizioni e de’ mezzi di studio maggior appoggio dai fatti: le è toccata invece una sorte affatto opposta, ciò che è sufficiente a farla respingere, malgrado il fascino che essa può esercitare sulla fantasia de’ giovani studiosi, e malgrado l’autorità di grandi uomini che le hanno dato un passaggiero splendore. Ex nihilo nihil. Omne vivum ex ovo.

FINE.


Note

  1. La rana si presta meglio d’ogni altro animale a questo genere di osservazioni, che però, furono istituite anche nel sangue di pesci, di uccelli e di mammiferi. È interessante il fatto esposto dal prof. Ecker di Basilea che, presi undici corvi in una stessa stagione lungo il Reno, trovò in tutti una moltitudine di filarie circolanti col sangue.