Della superstitiosa noce di Benevento/Parte Quarta
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Del luogo dove era questa superstitiosa Noce
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P A R T E
Q U A R T A.
E queste sono le memorie, che di questi superstitiosi luoghi fin hora habbiamo possuto raccogliere; e dee avertirsi, che non solo quì, ma in molte altre parti ancora, anzi per tutto il mondo sono di questi designati luoghi, come si provò nel trattato latino cap. 6. è ben vero, che questo è più famoso di tutti gli altri, e come ivi si disse il Spina nel cap. 20. non fà di altro mentione, che di questo, e di quella nelle contrade del fiume Giordano nella Palestina, e discorrendo delle cause perche quello luogo sij così famoso, e celebre in questo maledetto essercitio, oltre di quelle addotte in detto cap. 6. ne soggiungo un altra, et è che essendo cominciato l’esecrando abuso dell’antica Noce in tempo che Benevento D. Ovidio de Lucijs nella vita di S. Barbato era come capo di Regno, essendo comprese nel suo dominio tutte quelle regioni, che nella prima parte si enunciarono, e perciò forsi a quello esempio dovette tal maledetta osservanza non poco dilatarsi; onde poi in quello luogo hà forsi continuato il maledetto Satanasso a tenere il suo seggio, memore della facilità con che gli antichi Beneventani non solo la horrenda superstitione ricevettero, ma anche la esecranda idolatria commisero, e perchè l’una, e l’altra fù da S. Barbato levata, ò che dall’antico luogo scostandosi un poco ne havesse eletti degli altri vicini, ò pure in quello stesso havesse continuato a mantenersi il nido, non possiamo con fondamento affermarlo, tenendo in uso sì maligni spiriti di fare tutte le loro attioni senza ordine, e simetria, e però neanche può darsi altra raggione, perche più in questo, che in altri luoghi il consesso, e la radunanza delle streghe si facci.
Resta per conchiusione dell’opera, che discorriamo delle cause per le quali più tosto le donne, che gli huomini sono dediti, et immersi in questo cattivo essercitio della maggia, intorno al che il Grillando Grillan: de sortile. lib. 2. quaes. 7 f. 45. ver. sed quaero. assegna di ciò molte ragioni, delle quali la prima è, che le donne come debili, ignoranti, e facili alla credenza, con più agevolezza sono ingannate dal Diavolo, e così volendo questo ingannare Adamo, et Eva cominciò dalla donna; La seconda raggione è, perchè non potendo le donne senza loro grandissima vergogna, e pericolo far peccato di carne; per mezo di questo esecrando abuso satiano le loro sfrenate voglie commettendosi frà l’altre sceleraggini nel consesso delle streghe abominevolissimi peccati di carne con i maledetti Diavoli; La terza è, perchè le donne sogliono esser alle volte vane, e curiose soverchiamente, e perciò più conformi alle male, e diaboliche inclinationi, et in oltre di esse, alcune poco, ò nulla stimano li riti, e precetti, et si regolano di proprio capriccio, come dice il Grillando nel luogo allegato, e Sant’Antonino di Fiorenza nella terza parte, parlando delle male, e cattive donne recita un alfabeto dove per ciascheduna lettera gli trova due difetti, e per esser molto curioso, hò voluto qui trascriverlo, però con pace delle buone donne, che non havendo i difetti quì enunciati, non vengono in tal numero comprese, dice adunque S. Antonino così.
Est enim mulier.
Monstruosum mendacium, |
E quì sij terminato il nostro trattato, rimettendoci nel resto al seguente trattato latino gli anni passati da noi scritto, e quì annesso per maggior beneficio de’ Lettori, quali esorto à ricever questa opera con quella sincerità, e schiettezza, con la quale è stata scritta, senza cercare l’eruditezza di lingua, methodo, et altre parti, che in quella mancassero. Il tutto sij à gloria di Dio, della Santissima Vergine sua Madre, e San Barbato Vescovo, e Protettore di questa Città, il quale speramo, che così come la liberò dall’idolatria, e superstitione dell’antica Noce, così netterà queste campagne, e tutto il mondo da ogni pullulatione di questi maledetti nidi di streghe, il che nostro Signore per sua misericordia ci conceda. Amen.
Fine della quarta Par.