Della congiura di Catilina/XLV
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Traduzione dal latino di Vittorio Alfieri (1798)
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Ciò fatto, e prefissa la notte della loro partenza, Cicerone dai Legati informato di tutto, ordina a Lucio Valerio Flacco, ed a Cajo Pontino, Pretori, di cogliere al laccio gli Allobrogi col lor corteggio sul ponte Milvio: e svelata lor la cagione, li lascia liberi di operare secondo l’occorrenza. Costoro militarmente in buon ordine posate le sentinelle, di soppiatto, come imposto lor era, occupano il ponte. Giuntine a mezzo i Legati e Volturcio, dai due capi di esso s’innalzano grida. I Galli consapevoli, senza indugio si arrendono ai Pretori: Volturcio esorta gli altri da prima, e imprende colla spada a difendersi; ma, abbandonato dai Legati, a domandare incomincia la vita a Pontino, cui noto ben era; poi tremante, e diffidando di sua vita, ai Pretori, come a nemici, si arrende. Annunziatori dell’esito dell’impresa spedisconsi al Console immediatamente.