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Prefazione II

[p. 7 modifica]Agli uomini, che ambiscono esser da più degli altri animali, conviene con intenso volere sforzarsi di viver chiari, e non come bruti, cui natura a terra inchinò, ed al ventre fe’ schiavi. Anima e corpo siam noi: a quella il comandare si aspetta, a questo il servire. Coi Numi l’una, colle bestie l’altro accomunaci. Parmi perciò, che assai più gloriarci dobbiam dell’ingegno, che della forza; e che, di una breve vita godendo, lunghissima s’abbia a lasciare di noi la memoria. Beltà e ricchezze son fragile e passeggiera gloria: la virtù, è illustre ed eterna. Grande pure ed antica contesa fra gli uomini ell’è; se al guerreggiare più giovi la robustezza del corpo, o dell’animo; dovendosi prima il consiglio, e immediatamente poscia la mano adoprare. Ma, ciascuna di queste doti per se non bastando, l’una dell’altra abbisogna.