Del tutto a la ricisa io sbandeggio
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Questo testo fa parte della raccolta XXIV. Pieraccio Tedaldi
XXVIII
Non vuol piú saperne delle donne.
Del tutto a la ricisa io sbandeggio
ciascuna mala femmina di pregio,
però che sempre mai dal!or collegio
4me n’iu) veduto male e me ne veggio.
E, s’io mai piú nissuna ne richieggio,
ch’io sia tenuto a vile ed a dispregio;
e I buon notai’ ne faccia privilegio,
8ed io ne strò contento, per ch’io deggio
E scriva ch’io rinunzio al benefizio
di lor lusinghe, piacere o diletto;
11a ciò mi obligo insino al die giudizio.
E, se io non seguisco quel, c’ho detto,
che io sie preso e menato a l’ospizio
14d’Amor, che mi punisca del difetto.