Del principe e delle lettere (Alfieri, 1927)/Libro primo/Capitolo I
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Capitolo Primo
Se il principe debba protegger le lettere.
— Protezione, onori, incoraggiamenti, mercedi; — odo per ogni parte gridare dalla ingorda turba, che delle sacre lettere (come d’ogni piú rea cosa) vuol traffico fare e guadagno. Ma che altro per lo piú da queste grida ridonda, se non la viltá del chiedere e l’obbrobrio delle ripulse?
Risponde il principe che i letterati sono inutili al ben pubblico (il quale da lui vien tutto riposto in se stesso); che riescono talvolta dannosi e nocivi alla perfetta obbedienza, come indagatori di cose che debbono rimanere nascoste; e che ad ogni modo sono i letterati piú assai da temersi che non da pregiarsi.
Io mi propongo di trattare profondamente, per quanto il saprò, queste politiche questioni qui accennate. E da prima, investendomi io, per quanto il potrò, del pensare del principe, anderò investigando, in questo primo libro, le ragioni che militano in lui a favore e contro alle lettere; e se debba egli quindi proteggerle o no.