De la romana Chiesa il suo pastore
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Questo testo fa parte della raccolta IV. Tenzoni politiche fiorentine/III. Tenzone tra Monte Andrea e un ignoto
3 — MONTE
Ma Carlo, col favor della Chiesa, è piú potente d’ogni competitore.
De la romana Chiesa il suo pastore,
con tutto il suo consiglio, consentio,
de lo re Carlo, esser difenditore
4di loro e chi loro dá censo e fio,
e de lo ’niperiato guardatore,
per che fue ed è spegnitoi’ d’ogne rio;
giá mai non ne pot’esser pinto fòre,
8s’a l’apostolico non piace o a Dio.
I’ ’l tegno ben si nobile segnore,
di farli incontro ognun ne sia ristio.
11Ché non si cela a chi li tien damaggio,
ma di presente lo ne fa pentére,
però che sovr’ogni segnore è maggio.
14Ma io non blasmo chi ha alto volere;
foll’è chi ’ntende in tale segnoraggio,
che ne perda lo suo propio podere.