<dc:title> De gli horologi solari </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Muzio Oddi</dc:creator><dc:date>1638</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:De gli horologi solari-1638.pdf</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=De_gli_horologi_solari/All%27Ill.mo_Sig._Bernardo_Buonvisi&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20210726110908</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=De_gli_horologi_solari/All%27Ill.mo_Sig._Bernardo_Buonvisi&oldid=-20210726110908
De gli horologi solari - All’Ill.mo Sig. Bernardo Buonvisi Muzio OddiDe gli horologi solari-1638.pdf
O non posso credere, che dovendo rappresentare à V.S. Ill.ma una publica memoria delle mie obbligationi, sia stimato poco à proposito, che io mi vaglia di soggetto destinato più tosto à distinguere i veloci momenti del tempo, che l’immutabil tenore del mio riverente affetto. Perche se bene dal variabil giro dell’hore, che multiplicate compongono la serie degl’anni, par che poco soglia [p. -modifica]scompagnarsila dimẽticãza de’ più segnalati beneficij; io nõdimeno in questo Gnomonico stromento, che una volta ben regolato, segue sempre constantemente nella misura de’ tempi, l’inerrante moto del Sole, pretendo, che ovunque s’aggiri l’ombra della maligna fortuna, la stabile volontà mia aggiustata fin da principio al continovato corso delle gratie di V.S. Illust.ma apparisca sempre invariabile; e ritenendo il medesimo stile, di momento in momento à me stesso non meno ricordi nella presenza del Sole i gran meriti di lei, che rappresenti nella distintione dell’hore, che sempre crescono, il numero delle mie obligationi, che mai non mancano. E perche sò, che dall’antica nobiltà di quel sangue, le cui glorie non meno negli intrepidi defensori della libera Patria, che ne i sacri purpurati della Chiesa, e ne i [p. -modifica]beatihabitatori del Paradiso risplendono, non si scompagna in V.S. Illust.ma la molta cognitione degli studij matematici, altretanto degni, che propij de’ Cavalieri grãdi; per aggiustarmi anche nell’espressione degl’oblighi miei all’intiero suo gusto, non hò stimato sconvenevole presentarle questo secondo mio libro degl’Horologi Solari; sicuro che se con la picciolezza del dono non haverò potuto agguagliare la grãdezza del debito, nel partorire almeno alla luce del Mondo questo debol figlio delle mie fatiche; potrò vantarmi, che egli sia se non prodotto, al certo cresciuto sotto il felice ascendente di quella STELLA che sempre hò singolarmente osservata. Riceva dunque V.S. Illust.ma con quella gentilezza, che è sua propia lo scarso tributo della mia servitù, e mi conservi nella pienezza della sua gratia. Da Urbino.