Dalla più pura, e più leggiadra stella
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Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
XLII.
Dalla più pura, e più leggiadra stella,
Ch’empie tutti di luce i Regni sui,
Ne scelse Iddio la più bell’alma, e quella
Mandò quaggiuso ad abitar tra nui.
5Ma poi crebbe sì vaga e tanto bella,
Ch’ei disse: ah non è più degna di Vui;
E la tolse a’ Profani, e in sacra cella
Per sè la chiuse, e cosa era di lui.
Vago il mirarla or che fra velo e velo
10Tramanda un lume da’ begli occhi fuore,
Come di Sol tra nube e nube in Cielo!
Fora cieco ogni sguardo, arso ogni core
Al raggio allampo alle faville al telo,
Se in parte non coprìa tanto splendore.