Dal profondo/Un fratello

Un fratello

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Aquila Reale
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UN FRATELLO.

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Ti fui compagna per le ignote strade
del mondo e all’ombra dei crocicchi, in una
vita lontana che fu mia, fu mia
come questa non già che s’attorciglia
5al mio collo e al mio cor, segni imprimendo
di ferro e corda nelle nude carni.
Avevi, come adesso, una giacchetta
logora, un viso a lama di coltello,
una bocca di fame e di sarcasmo;
10e andavi senza meta, e andavi senza
dolore, solo con la tua miseria,
e gran signore della libertà.
Lo so. — Per te non c’era e non c’è posto

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nel mondo disegnato a quadratini
15ben distinti, con cifre di classifica
ben chiare. — V’è qualcuno che ti crede
un barbaro — e ti esecra — ed ha paura
di te. — Non io, che son della tua razza.
Non mi conosci più?... Forse ti sembro
20più bella adesso, flessuosa nella
sottil guaina di velluto fulvo
che mi fa somigliare a una pantera.
So pettinarmi a onde, con la grazia
delle dame che passano in carrozza;
25e fingere il sorriso, anche nell’ore
dello strazio, e mentire una promessa,
e offrir la mano e il thè, soavemente,
a chi, se volga il dorso alla mia soglia,
fa la mia vita ed il mio nome a brani.
30Ho braccialetti d’oro; ma mi pesano
ai polsi. Ho una collana di rubini,
ma non la metto, chè mi par la riga
vermiglia incisa dal capestro al collo
d’un “sospettato„ del Novantatrè.

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35Sono rimasta zingara, nel fondo
del cuore. — Non si mente al proprio sangue.
E t’invidio.... Tu sei libero e forte:
non hai padre, nè madre, nè fratelli
che vivano di te, che al tuo destino
40s’aggrappino: il tuo letto è nell’Asilo
Notturno: la tua casa è tutto il mondo.
Domani puoi senza rimorso ucciderti,
per compiere una tua vendetta oscura
contro la vita. — Amare anche tu puoi,
45una donna o un’idea perdutamente
amare; e viver per l’amor tuo grande,
poi che intatto ti resta il tempo e il sogno.
Forte e libero tu fra tanti schiavi,
addio. Colei che passa è tua sorella;
50ma la folla l’inghiotte — e ognun va solo
col mistero di sè, fino alla morte.