Da la sua bella stanza, ove di vote
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Questo testo fa parte della raccolta Paolo Zazzaroni
V
LA DONNA PREGANTE
Da la sua bella stanza, ove di vote
Clori le preci sue dal cor sciogliea,
colmi d’ogni pietate orando ergea
gli occhi stillanti a le stellanti rote.
Al centro ove tenea le luci immote,
supine ambe le mani ella volgea,
ove dai labri ancor volar facea
su l'ali de’ sospir calde le note.
— Beltá che supplicando e piange e plora
ah, che non può! — diss’io: — ben certo piega,
non che ’l cielo a pietá, l’inferno ancora. —
Ma mi disse un pensiero: — Indarno prega
costei, che sí crudel m’affligge ognora,
ché non trova mercé chi altrui la nega. —