Curvano vago serto in sul bel crine
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XIX
ALLA VERGINE
Curvano vago serto in sul bel crine
le stelle a te, che son del cielo i fiori,
e del pianeta, onde il natale han gli ori,
vesti spoglie lucenti e peregrine.
Hai sotto il piè dell’argentate brine,
onde Cinzia s’adorna, i puri albori,
ed alla tua beltá, ch’avviva i cori,
servaggio fan le gerarchie divine.
Tu, della mente dell’eterno Giove
figlia non favolosa, albergo pio
fusti d’un re che tutte cose move.
Nel seno ove le grazie Amore unio,
con maniere di cielo al mondo nove,
per scioglier l’uomo imprigionasti un dio.