Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi/Libro secondo/35
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Cattura e morte di papa Bonifazio VIII: come sentita dai Bianchi e dai Neri (1303, settembre - ottobre).
Sciarra dalla Colonna, in sabato a dì VII di settenbre 1303 entrò in Alagna, terra di Roma, con gente assai, e con quelli da Ceccano, e con uno cavaliere che era quivi per lo re di Francia, e con la sua insegna e con quella del Patrimonio, cioè delle Chiavi. E ruppono la sagrestia e la tesoreria del Papa, e tolsonli molto tesoro. Il Papa abbandonato dalla sua famiglia, rimase preso. Dissesi che messer Francesco Orsini cardinale vi fu in persona con molti cittadini romani: e tennesi fusse congiura fatta col re di Francia, perché il Papa s’ingegnava d’abbassarlo, e la guerra de’ Fiaminghi fattali contro si disse fu per sua diliberazione; onde molti Franciosi perirono.
Il re di Francia per questa cagione raunò in Parigi molti maestri in teologia e baccellieri, de’ frati Minori e Predicatori e d’altri ordini: e quivi il fece pronunziare eretico, e poi il fece ammunire, accusandolo di molti orribili peccati. Il Papa era preso in Alagna; e sanza fare alcuna difesa o scusa, fu menato a Roma, ove fu ferito nella testa, e dopo alcuni dì arrabbiato si morì.
Della sua morte molti ne furono contenti e allegri, perché crudamente reggea, e accendea guerre, disfaccendo molta gente e raunando assai tesoro: e spezialmente se ne rallegrorono i Bianchi e Ghibellini, perché era loro cordiale nimico; ma i Neri se ne contristoron assai.