Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi/Libro secondo/31
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La divisione di Parte guelfa è compiuta. I nomi di Guelfo e Ghibellino, divenuti Ghibellini i Bianchi già Guelfi, si confondono strananmente.
O messer Donato, quanto la fortuna ti si volse in contrario! ché prima ti presono il figliuolo, e ricomperastilo lire IIIm; e te ànno decapitato! Chi te lo à fatto? I Guelfi, che tu tanto amavi, e che in ogni tua diceria dicevi uno colonnello contro a’ Ghibellini. Come ti poté esser tolto il nome di guelfo per li falsi volgari? come da’ Guelfi fosti giustiziato tra i Ghibellini? Chi tolse il nome a Baldinaccio Adimari e al Baschiera Tosinghi, d’esser Guelfi, che tanto i padri loro feciono per Parte guelfa? Chi ebbe balìa di tòrre e dare in picciol tempo, che i Ghibellini fussono detti guelfi, e i grandi Guelfi detti ghibellini? Chi ebbe tal privilegio? Messer Rosso dalla Tosa e suoi seguaci, che niente operava ne’ bisogni della parte, anzi nulla appo i padri di coloro, a cui il nome fu tolto. E però in ciò parlò bene un savio uomo guelfissimo, vedendo fare ghibellini per forza, il qual fu il Corazza Ubaldini da Signa, che disse: "E’ sono tanti gli uomini che sono ghibellini e che vogliono essere, che il farne più per forza non è bene".