Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi/Libro secondo/24
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Valore e lealtà del giovane Baschiera Tosinghi.
Baschiera Tosinghi era uno giovane figliuolo d’un partigiano, cavaliere, nominato messer Bindo del Baschiera, il quale molte persecuzioni sofferì per Parte guelfa, e nel castello di Fucecchio perdé uno occhio per uno quadrello gli venne, e nella battaglia cogli Aretini fu fedito e morì. Questo Baschiera rimase dopo il padre: dovendo avere degli onori della città, come giovane che ’l meritava, ne era privato, però che i maggiori di casa sua prendevano gli onori e l’utile per loro e non li accomunavano. Costui acceso nell’animo di Parte guelfa, quando la terra si volse nella venuta di messer Carlo, vigorosamente s’armò; e contro a’ suoi consorti e adversari pugnava con fuoco e con ferri, con la compagnia de’ fanti che avea seco.
I fanti, che il Comune avea a soldo, di Romagna, vedendo perdere la terra, l’abbandonorono; e andorono al palagio per avere le loro paghe, e chiesonle per avere cagione di partirsi. I priori accattorono fiorini cento da Baldone Angielotti, e dieronli a’ fanti; e colui che li prestò, volle i fanti stessono appresso a lui per guardia della casa sua: e così perdé il Baschiera i fanti che erano con lui. Di tanto vigore fussono stati gli altri cittadini di sua parte, che non arebbono perduto! ma vanamente pensorono, dandosi a credere non esser offesi.