Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi/Libro secondo/22

Libro secondo - Capitolo 22

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Ai cittadini colpevoli della distruzione della città.

O malvagi cittadini, proccuratori della distruzione della vostra città, dove l’avete condotta! E tu, Amannato di Rota Beccannugi, disleale cittadino, iniquamente ti volgesti a’ priori e con minacce studiavi le chiavi si dessono, guardate le vostre malizie dove ci hanno condotto!

O tu, Donato Alberti, che con fastidio facevi vivere i cittadini, dove sono le tue arroganze, che ti nascondesti in una vile cucina di Nuto Marignolli? E tu, Nuto, proposto e anziano del sesto tuo, che per animosità di Parte guelfa ti lasciasti ingannare?

O messer Rosso dalla Tosa, empi il tuo animo grande; che per avere signoria dicesti che grande era la parte tua, e schiudesti i fratelli della parte loro.

O messer Geri Spini, empi l’animo tuo: diradica i Cerchi, acciò che possi delle fellonie tue viver sicuro.

O messer Lapo Salterelli, minacciatore e battitore de’ rettori che non ti serviano nelle tue questioni: ove t’armasti? in casa i Pulci, stando nascoso.

O messer Berto Frescobaldi, che ti mostravi così amico de’ Cerchi e faceviti mezano della questione, per avere da loro in presto fiorini XIjm, ove li meritasti? ove comparisti?

O messer Manetto Scali, che volevi esser tenuto sì grande e temuto, credendoti a ogni tenpo rimanere signore, ove prendesti l’arme? ove è il séguito tuo? ove sono li cavalli coverti? Lasciastiti sottomettere a coloro, che di niente erano temuti appresso a te.

O voi, popolani, che disideravate gli ufici, e succiavate gli onori, e occupavate i palagi de’ rettori, ove fu la vostra difesa? nelle menzogne, simulando e dissimulando, biasimando gli amici e lodando i nimici, solamente per campare. Adunque piangete sopra voi e la vostra città.