Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi/Libro primo/22
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Quale era stato il fatto, che determinò la nimicizia fra le due parti de’ Cerchi e de’ Donati: quali famiglie tennero per gli uni o per gli altri (1300 maggio).
Perché i giovani è più agevole a ingannare che i vecchi, il diavolo, accrescitore de’ mali, si fece da una brigata di giovani che cavalcavano insieme: i quali, ritrovandosi insieme a cena una sera di calendimaggio, montarono in tanta superbia, che pensarono scontrarsi nella brigata de’ Cerchi e contro a loro usare le mani e i ferri. In tal sera, che è il rinovamento della primavera, le donne usano molto per le vicinanze i balli. I giovani de’ Cerchi si riscontrorono con la brigata de’ Donati, tra’ quali era uno nipote di messer Corso, e Bardellino de’ Bardi, e Piero Spini, e altri loro compagni e seguaci, i quali assalirono la brigata de’ Cerchi con armata mano. Nel quale assalto fu tagliato il naso a Ricoverino de’ Cerchi da uno masnadiere de’ Donati, il quale si disse fu Piero Spini, e in casa sua rifuggirono. Il quale colpo fu la distruzione della nostra città, perché crebbe molto odio tra i cittadini. I Cerchi non palesoron mai chi si fusse, aspettando farne gran vendetta.
Divisesi di nuovo la città, negli uomini grandi, mezani e piccolini; e i religiosi non si poterono difendere che con l’animo non si dessono alle dette parti, chi a una chi a una altra. Tutti i Ghibellini tennono co i Cerchi, perché speravano avere da loro meno offesa; e tutti quelli che erano dell’animo di Giano della Bella, però che parea loro fussono stati dolenti della sua cacciata. Fu ancora di loro parte Guido di messer Cavalcante Cavalcanti, perché era nimico di messer Corso Donati; Naldo Gherardini, perché era nimico de’ Manieri, parenti di messer Corso; messer Manetto Scali e suoi consorti, perché erano parenti de’ Cerchi; messer Lapo Salterelli, loro parente; messer Berto Frescobaldi, perché avea ricevuti da loro molti danari in prestanza; messer Goccia Adimari, per discordia avea co’ consorti; Bernardo di messer Manfredi Adimari, perché era loro compagno; messer Biligiardo, e ’l Baschiera, e Baldo dalla Tosa, per dispetto di messer Rosso loro consorto, perché da lui furono abbassati degli onori. I Mozi, i Cavalcanti (il maggior lato), e più altre famiglie e popolani, tennono con loro.
Con la parte di messer Corso Donati tennono messer Rosso messer Arrigo e messer Nepo e Pinuccio dalla Tosa, per grande usanza e amicizia; messer Gherardo Ventraia, messer Geri Spini e suoi consorti, per l’offesa fatta; messer Gherardo Sgrana e messer Bindello per usanza e amicizia; messer Pazino de’ Pazi e suoi consorti, i Rossi, la maggior parte de’ Bardi, i Bordoni, i Cerretani, Borgo Rinaldi, il Manzuolo, il Pecora beccaio, e molti altri. E di popolani furono co’ Cerchi, Falconieri, Ruffoli, Orlandini, quelli delle Botte, Angiolieri, Amuniti, quelli di Salvi del Chiaro Girolami, e molti altri popolani grassi.